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Diario di viaggio (I)
20 dicembre anno terzo dall’alleanza
Non avvertivo una solitudine così profonda dalla morte di Antera e dalla mia fuga a Nagrand, oltre il Portale Oscuro, nelle Lande Esterne. Un paio d’ore fa, appoggiato alla balaustra, anzi, avvinghiato ad essa per paura di cadere in mare, osservavo il molo numero sedici, il molo dal quale l’Intepid è salpata già con nostalgia di casa.
E’ stato terribile salutare per l’ennesima volta mio figlio e lasciarlo alla custodia della fin troppo accondiscendente Gàia, due giorni fa, ma paradossalmente, nonostante Silvèr sia qui accanto a me, osservare il porto rimpicciolirsi col passare del tempo e il crescere della distanza da esso, è stato ancora più traumatico del lasciare mio figlio. Per la prima volta ho la sensazione di partire per un viaggio dal quale non farò ritorno.
Antera mi diceva sempre che non dovevo piangermi addosso e ci ho messo del tempo per decifrare quella frase così tipicamente umana e così poco usata dalla mia gente… la stessa frase che ora, di tanto in tanto, con una punta in più di pungente ironia, sento ripetermi anche da Silvèr, indice che lo spirito di Antera ogni giorno che passa si fonde con quello dell’elfa della luna che ora ne condivide l’essenza.
Ho iniziato a tenere questo diario perché penso sia importante lasciare traccia di quanto accadrà, infondo, come ripetono in molti, stiamo per fare la storia… e nonostante ne sia convinto e consapevole, scrivere mi aiuta ad accettare questo stato di cose tutt’altro che piacevole, almeno per me. Non ho dubbi di aver fatto la scelta giusta partendo, ancorchè non avrei mai potuto convincere Silvèr a restare e, quindi, partire è stato una scelta obbligata e libera contemporaneamente; ma sapendo o, per essere precisi, immaginando cosa ci attende al di là dell’orizzonte, non posso non pensare a quanti di noi non torneranno.
Sul molo, alla partenza, vi erano centinaia, migliaia di persone pronte ad essere imbarcate. Le definisco persone e non guerrieri perché trovavo veramente difficile identificare come “militari” ragazzi poco più che svezzati, a qualsiasi razza o bandiera appartenessero. Erano in fila, uno dietro l’altro, che intonavano canti di gesta di eroi del passato, che ridevano, che sventolavano come fosse un trofeo la carta di imbarco o la scheda dei viveri consegnata da un fin troppo meticoloso e distaccato impiegato. In mezzo a questo mare di inconsapevoli, i veterani, troppo pochi secondo me, che a differenza dei primi, in silenzio, seguivano la fila attendendo il loro turno. Li riconoscevo subito, spiccavano come torce nella notte.
Una nota di colore: le casacche che Erebus ha fatto cucire per l’occasione sono davvero notevoli! Fattura eccellente e colori vivaci, nonché fibra resistente. Forse un po’ larga ma penso sia giusto così, del resto, in parecchi dovranno indossarla sopra l’armatura e comunque tutti quanti noi sopra a pesanti abiti da viaggio. Ho letto che nelle Northerend la temperatura può scendere ben oltre il limite di congelamento dell’acqua… non so proprio immaginare come potrò anche solo pensare di formulare un incantesimo degno di questo nome con le braccia intralciate pelli di orso o simili.
Continuo a piangermi addosso… proprio come mi ripete Silvèr, non riesco ad evitarlo a quanto pare ed anche se potrei agilmente cancellare queste mie poco eroiche considerazioni da quello che potrebbe diventare un resoconto della vittoria da tramandare ai posteri, non mi sento di rimuovere una sola lettera. Infondo che senso avrebbe continuare se lo facessi?
20 dicembre – supplemento
Shaday ci ha appena consegnato la paga del primo mese! E’ incredibilmente efficiente in questo genere di cose ed anche l’esercito pare esserlo, almeno per il momento. Silvèr ha preso male la difformità tra i nostri due compensi, del resto, e cito, “ci pagano per stare su una nave, che differenza vuoi che faccia essere comandante o subordinato”. Che dire: non ha tutti i torti, anche se una differenza di 200 valor non la vedo tutto questa granchè. Altra cosa degna di nota le modalità di utilizzo dei crediti che abbiamo ottenuto. Avendo lasciato a casa tutto il denaro contante (ne ha solo Shaday in un forziere per far fronte ad esigenze sul territorio e non per transazioni interne all’esercito) queste note di credito secondo me sono piuttosto comode all’interno della complessa macchina militare, ma mi chiedo se a fine campagna avremo una conversione in moneta corrente dei crediti che riusciremo a risparmiare. A sentire Lòre conviene esaurire tutti i valor prima del rientro perché secondo lui l’ultima nota di credito diventerà carta straccia non appena rientrati a casa… cosa darei per essere in pena per un problema del genere. Ad ogni mod,o penso che comincerò acquistando allo spaccio della Intrepid un mantello oliato per me e per Silvèr. Sono certo che le farà piacere. E poi prenderò del cibo: ho sentito dire che ci metteremo almeno due settimane, forse tre per arrivare a Merethil Harbor e da lì un mese intero per arrivare a destinazione… un bel viaggio, soprattutto piuttosto movimentato da oltre la destinazione intermedia. Quindi mangerò di gusto adesso, sicuro che quantomeno i crediti spesi in cibo adesso non saranno spesi invano: in mare aperto, soprattutto per gente che come me non ha mai viaggiato, trattenere il cibo sarà dura lotta. Meglio godersi il viaggio adesso, ora che la temperatura non è ancora troppo rigida, il vento troppo freddo e le onde troppo aggressive. Ho come la sensazione che tutto questo cambierà presto.
25 dicembre
Il contingente di cui facciamo parte è composto da una flotta di dodici navi: una ammiraglia elfica armata di tutto punto, sette fregate tra cui la Intrepid, e quattro navi di supporto, sostanzialmente mercantili rinforzati per reggere il mare profondo. Ho appena appreso che due settimane prima di noi è partito il primo contingente e che comunque il grosso dell’esercito si sta ancora radunando. E’ interessante come il mondo si stia muovendo: dal centro-sud per lo più soldati e le gilde sono in viaggio per unirsi alla flotta che trasporterà i mezzi da guerra smontati e imbarcati al porto di Merethil. Secondo me ci saranno centinaia di gnomi all’opera in questo preciso istante, gnomi e creature assai meno piacevoli. Parlando con Selune proprio di questo ho appreso che oltre a mezzi pesanti di gnomi e nani, trasporteremo chiaramente anche l’artiglieria pesante dei non-morti, la stessa artiglieria che ci hanno scatenato contro in chissà quante occasioni.
Non riporto il punto di vista di Erebus sull’argomento per evitare di riempire la pagina di improperi privi di alcun senso logico e costruttivo. Non ha mai accettato questa alleanza e, in fin dei conti, è difficile accettarla anche per me, anche se il sapere che in fin dei conti quello che proviamo da questa parte è esattamente quello che staranno provando i nostri “alleati” dall’altra, un po’ mi consola. Ringrazio solo che gli alti vertici abbiano evitato di fare equipaggi misti. Non oso pensare cosa sarebbe potuto accadere.
27 dicembre
Silvèr è incredibilmente fortunata al gioco: Lòre non si capacita di quanto abbia vinto in un solo pomeriggio! Lo riporto ora per evitare di dimenticarmelo: non devo mai scommettere con lei, almeno che non sia sicuro di voler perdere. Infondo, può sempre tornare utile ricordarsi di questa cosa in futuro.
28 dicembre
La temperatura sta scendendo ogni giorno che passa. Solo ieri quasi ringraziavo della piacevole pungente brezza carica del profumo della neve che spirava da Nord-Est e oggi mi ritrovo rintanato sottocoperta come un topo alla ricerca di calore. Mi chiedo come affronterò il freddo delle Northerend, quello vero. Preferisco non pensarci. Nota sul cibo: nonostante l’impegno di Tillisha che collabora con il cuoco, è sempre più difficile mandar giù quella sbobba. Prevedo una dieta non prevista. Zaltar e Lòre a riguardo fantasticano ancora sulle prelibatezze di Dalaran. Come se qualcuno dei due ci fosse già stato prima. Spero solo che i libri abbiano ragione, lo spero per loro.
2 gennaio quarto anno dall’alleanza
E’ difficile anche solo tenere il pennino in mano. Il mare è ancora piuttosto agitato, ma nulla rispetto a quello che abbiamo dovuto affrontare due giorni fa. La tempesta è stata terribile: non ricordo di aver mai vomitato tanto in vita mia. Ho sentito la nave crepitare sotto i miei piedi ed anche se confido nelle capacità dell’equipaggio e di chi lo comanda, ho avuto davvero paura. Non vedo l’ora di raggiungere Merethil Arbor per mettere i piedi a terra, sempre che ci sia il tempo di scendere, perché queste ultime due giornate sono state davvero terribili. Sempre più sento che questo sarà un viaggio molto lungo. Gli unici che sembrano divertirsi, tra quelli del mio gruppo, sono Lòre e Silvèr: entrambi non so come non soffrono di quello che i marinai chiamano mal di mare! Mi sono chiesto tra un conato e l’altro come mai io stavo quasi svenendo e loro invece no e forse la risposta è che entrambi non sono solo elfi, ma mezzi uomini: Lòre per nascita, Silvèr per magia, ma comunque ora non so che darei per essere come loro!
3 gennaio
Sono preoccupato per Zaltar: può fare lo sbruffone quanto vuole, ma resta comunque avanti con gli anni e questo viaggio lo sta consumando più di quanto pensassi. Anche oggi ha passato tutta la mattinata sottocoperta giallo come il grano e in preda a mal di mare. Spero si adatti. Il viaggio è ancora lungo.
Nota a proposito della tempesta di tre giorni fa: ho sentito dal nostromo che non era nulla di particolare. Se penso che avrei giurato di sentire le tavole del pavimento allargarsi sotto i miei piedi, un’affermazione del genere mi getta nel terrore! Le cose sono due: o non so nulla di mare e quindi la suggestione mi fa davvero brutti scherzi oppure siamo guidati da un gruppo di folli marinai esaltati! D’un tratto Arthas mi sembra quasi un male minore rispetto alle insidie del mare!
8 gennaio
In un cielo terso e azzurro come un cristallo, abbiamo superato la metà della penisola di Khaz Modan e in lontananza, dall’albero maestro, la vedetta ha avvistato i fuochi di artificio di Ironforge. Il morale dell’equipaggio ne è stato rinvigorito. E’ la prima volta che il mondo è unito e anche se siamo in guerra, vedere lontano i fuochi colorati dei nani mi rende felice: per la prima volta siamo tutti sotto la stessa bandiera, la bandiera del Consiglio.
12 gennaio
Abbiamo doppiato la punta estrema di Khaz Modan e abbiamo virato a Est entrando nel Golfo di Menethil. Ancora qualche giorno e raggiungeremo la prima tappa del nostro viaggio. L’equipaggio, inteso non come i marinai, ma soldati e templari neri, comincia a accusare meno del mal di mare anche perché salvo la tempesta che ci ha colti prima di raggiungere la regione nanica, tutto sommato non posso dire che il mare sia stato impietoso con noi. Non vedo l’ora di toccare il suolo.
13 gennaio
Mi ero ripromesso di non scommettere con Silvèr. Ho perso centro valor ai dadi. Il gioco d’azzardo non fa per me, decisamente non fa per me.
15 gennaio
Non avrei mai pensato di vedere un bosco galleggiare sull’acqua. Con Zigho e Kimmolauz non abbiamo trovato che questa espressione per descrivere le decine e decine di navi che si sono aggiunte alle nostre! Secondo Selune non è che una frazione della forza navale che gli eserciti alleati stanno muovendo contro le Northerend e se è vero la metà di quanto mi dice, non posso che sentirmi sollevato. Mai come adesso mi sono sentito al contempo piccolo e insignificante eppure parte di qualcosa di grandioso! Mi chiedo solo come faremo ad attraccare tutti considerato che dubito che abbiamo pensato ad un evento del genere quando costruirono il porto di Merethil.
Sono davvero curioso.
16 gennaio
Nota fuori tema: Albina è isolata da quando siamo partiti. Ha addirittura ottenuto una piccola cabina per conto suo. Neppure voglio pensare al modo in cui ha convinto il primo ufficiale ad averla. Comunque da quando è salita non l’ho vista una sola volta. Ho chiesto ad Erebus se ci ha parlato, ma anche lui è stato piuttosto vago. Sono sicuro che però sa più di quello che dice. Spero di poterci parlare una volta arrivati a terra.
18 gennaio
Il mio ritorno alla terra è stato molto meno piacevole del previsto: mi sono sentito come un neonato che deve imparare a camminare in pochi minuti! Anche gli altri comunque non se la sono cavata meglio di me: Lùce ha pensato bene di levitare per superare la passerella. Aveva paura di cadere di sotto e come darle torto! Era come se la terra si muovesse scossa dalle onde e la nave stesse ferma. Incredibile. Fortunatamente dopo qualche minuti le cose sono tornate come è giusto che siano e anche i sensi. Partiremo tra due giorni, il tempo di caricare viveri, effettuare alcuni interventi di manutenzione sugli scafi e attendere altri arrivi. Ho come la sensazione che quando lasceremo la Baia i capitani dovranno stare attenti a non speronarsi a vicenda! Non credevo ci fossero tanti vascelli al mondo!
18 gennaio – supplemento
Lòre ha ricevuto una lettera di Hytu: come sempre da quando lo conosco arriverà in ritardo! Avremmo dovuto incontrarci alla partenza, ma avuto un “contrattempo” e ha dovuto imbarcarsi su un convoglio che è partito due giorni dopo il nostro. Arriverà qui domani. Sono contento si unisca a noi, del resto, non sarebbe lo stesso senza di lui.
Adesso ripongo con gioia calamaio e diario nello zaino e mi preparo ad una notte folle organizzata Lòre. Non mi piace far tardi la notte e anche Silvèr pare non andarne matta, tuttavia su una cosa Lòre ha ragione: abbiamo due giorni di terra poi un mese ed oltre di mare. Non ha alcun senso perdere l’occasione di salutare degnamente I Reami dell’Est. Infondo, la prossima volta che traballanti metteremo piede a terra, sarà una terra sconosciuta e ostile.