Autore Topic: Figli dell'Ultima Alba XVI - Cap. 11: Northerend (seconda parte)  (Letto 1484 volte)

Sceiren

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  • Chi sono dei due? :D
    • Mai dire di no al panda!
Si era tuffato senza pensarci due volte. Tuffato in mezzo ad un mare che non lo avrebbe risparmiato.  Aveva afferrato una cima, se l’era legata alla vita in un secondo e lasciata l’estremità nelle mani del compagno a lui più vicino, senza neppure vedere di chi si trattasse, si era lanciato: aveva bisogno di lui.
Gengiskhan piombò in acqua e la corrente lo trascinò verso il basso.  Con bracciate poderose e spingendosi con tutte le sue forze verso l’alto cominciò a risalire, ma le correnti, di nuovo lo trascinarono in basso.  L’ex guardia della Città di Shattrath valutò l’eventualità di aver fatto una mossa sbagliata, poi rivide la sua ombra tra le onde e realizzò che anche se fosse morto risucchiato nel mare in quel momento, non avrebbe mutato la sua scelta… era come stato chiamato a compiere quel gesto. 
Continuò a nuotare cercando di contrastare la forza dell’acqua, poi venne letteralmente scagliato verso l’alto.   Non riuscì a trattenere l’aria tanto forte fu il colpo, ma se questo lo gettò nel panico più nero, il risalire rapidamente lo aiutò a riacquistare lucidità ed a mettere di nuovo a fuoco il perché si trovasse in quella situazione.   
Gengiskhan riemerse ed annaspò goffamente cercando di riprendere fiato.  Dall’alto dell’imbarcazione Roredrix e Wintate si erano assicurati la cima al corrimano della nave.  Questo era un vantaggio ed uno svantaggio al contempo: almeno che non avesse deciso di rimanere solo in mare, non aveva molto tempo per ritrovarla, prima di essere trascinato al seguito del Ferroefuoco.
Così il draeneo si immerse e riprese le sue ricerche.  Lontano, tra i flutti, il corpo in balia delle onde di una draenea.   
Nuotò con tutte le forze che gli rimanevano, combattendo con la terribile sensazione di non guadagnare un metro nonostante lo sforzo, poi, come poco prima, la corda si tese e ricominciò a muoversi.  Non aveva tempo né gioco: avrebbe dovuto afferrarla non appena le fosse passato accanto, aveva un solo tentativo, poi avrebbe seguito la sua nave lontano da lei.  Così Gengiskhan cercò di anticipare la sua traiettoria con alcune rapide bracciate e gridando per lo sforzo e il dolore, raggiunta la draenea, l’afferrò senza troppi complimenti per la vita e si lasciò trasportare.

* * *

La Ferroefuoco procedeva trainandosi la nave che l’aveva speronata e rimasta incredibilmente incastrata.   Le assi della fiancata della nave danneggiata, però, continuavano a spaccarsi: presto le due navi si sarebbero separate e se la prima avrebbe guadagnato il mare, la seconda ne avrebbe assaporato il fondo.   Dyanor aveva raggiunto il ponte seguito da Blackill, Kimmolauz e Ziozeb e Hytujaram.  Aveva avuto un’idea folle, ma era l’unica fattibile al momento.
- Cosa hai intenzione di fare? – gridò Hytujaram.
- Presto le due navi si staccheranno e quella lì affonderà.  Dobbiamo portare più gente possibile sulla nostra! –
- E come avresti intenzione di fare? – chiese Ziozeb continuando a scacciare l’acqua dal viso.
- Salto di là e mostro la via! –
- Salto di là? Questo è il tuo piano? – disse Blackill cadendo a terra per l’ennesimo scossone.
- Questo è il mio piano.  Voi aiuterete chi porto a salire! –
- E’ un suicidio! – argomentò Hytujaram.
- Sarà un massacro, se non interveniamo! – ribattè Dyanor voltandosi verso l’altra nave e prendendo il respiro.  Poi, dal basso, una richiesta d’aiuto distolse dal piano folle della spia.
- Guardate, là! – disse Ziozeb indicando un draeneo che annaspava stremato.
Dyanor si guardò intorno, poi focalizzò l’attenzione su una delle scale di corda strappate che portavano dal basso vero la cima dell’albero mezzano.
- Black, Hytu, venite con me!  Ziozeb, Kim non perdetelo di vista! –
Dyanor si arrampicò come un ragno sulla scala e arrivato quasi in cima si strinse all’albero con le gambe e cominciò a tagliare i legacci che assicuravano la scala all’albero stesso.
Dal basso, Blackill e Hytujaram con decisi colpi di spada fecero altrettanto. 
- Tirate!! – urlò dall’alto Dyanor e un attimo dopo la scala di corda si liberò e cadde verso il basso.  Il Templare Nero sorrise soddisfatto, poi abbracciò l’albero maestro con tutte le sue forze sperando di riuscire a resistere.

* * *

Kimmolauz afferrò una freccia, vi assicurò una sottile ma resistente cordella di seta che assicurò a sua volta alla scala di corda.  Black e Hytu, uno a destra ed uno a sinistra, afferrarono l’improvvisata rete.
- Fate presto non resisterà ancora a lungo! - gridò Ziozeb.
L’elfo si affacciò, individuò uno dei molteplici relitti trascinati dal mare e puntò la freccia.  Si concentrò nonostante l’urlo del vento e gli scossoni alla nave.  Non appena i due guerrieri lanciarono la rete di sotto al naufrago, Kim scoccò puntando ad un barile poco distante.  La freccia avvolta in un’aura scura superò la scala di corda e si piantò nel relitto contribuendo a mantenere la direzione.   La scala di corda cadde in acqua, ma del draeneo non vi era più traccia.

* * *

Lo strattonò con un deciso colpo di muso spngendolo una, due, tre volte verso l’alto.  Sentiva il panico montarle nel petto e combattere contro di lei alleato ad un mare che non le rendeva semplice il suo compito. 
Dette un colpo di coda e con le pinne si stabilizzò e riprese a spingerlo verso l’alto.   Doveva farlo respirare in fretta o sarebbe andato a fondo.
Uranias così prese la sua decisione: lasciò Rexyna e si immerse, poi si voltò e acquistando velocità punto al corpo del draeneo.   Il muso della foca in cui si era trasformata poco prima impattò con la pancia di Rexyna e la velocità guadagnata tu tale da farlo letteralmente uscire dall’acqua per poi ripiombarci un attimo dopo, ma cosciente!
Rexyna cominciò ad annaspare cercando di riprendere l’equilibrio e comprendere dove si trovasse.  Poi sentì le voci che lo chiamavano.
Tornò sott’acqua, ma Uranias lo spinse verso l’alto ancora e così boccheggiando riprese a respirare.
- Scalaaaa! – gridavano le voci.
Il draeneo si guardò intorno: onde, ombre, pioggia, lampi di luce.  Era un incubo.  Infine con la coda dell’occhio notò una sorta di rete galleggiante.   Con l’aiuto della foca che lo spingeva e con le ultime forze rimaste, raggiunse la rete.

* * *

9 marzo

La tempesta di ieri è stata tra le esperienze più terribili che riesca a ricordare.  Quando la calma fu ristabilita, restammo senza fiato per quello che il mare aveva portato via e per quello che aveva invece deciso di lasciare.   Secondo una stima approssimativa dei danni, la flotta ha perso dodici vascelli, di cui quattro carichi di soldati.   Non voglio neppure ragionare sui numeri… su coloro caduti prima ancora di arrivare.
I resti delle navi sventrate dalla furia degli elementi, i corpi non andati a fondo punteggiavano l’acqua intorno alle imbarcazioni ferme… e se da un lato la morte ci circondava, dall’altro l’inizio della nostra avventura faceva capolino tra le pieghe cangianti dell’aurora.   
- Terra! – continuavano a gridare le vedette.  Lo avranno ripetuto centinaia di volte prima di smettere anche se, a dirla tutta, dentro di me, ancora sto ripetendo quella semplice, fantastica parola: “Terra”.  Finalmente.

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

ziozeb

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Re: Figli dell'Ultima Alba XVI - Cap. 11: Northerend (seconda parte)
« Risposta #1 il: Marzo 10, 2012, 10:01:28 am »
grande mago, ogni volta che mi coinvolgi nelle tue storie, mi viene la pelle d'oca!!!  O0 :bow:

Uranias

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Re: Figli dell'Ultima Alba XVI - Cap. 11: Northerend (seconda parte)
« Risposta #2 il: Marzo 10, 2012, 09:59:37 pm »
grande mago, ogni volta che mi coinvolgi nelle tue storie, mi viene la pelle d'oca!!!  O0 :bow:

mi trovo perfettamente d'accordo....grazie

Gaiusßaltar

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Re: Figli dell'Ultima Alba XVI - Cap. 11: Northerend (seconda parte)
« Risposta #3 il: Marzo 11, 2012, 02:31:47 am »
mi trovo perfettamente d'accordo....grazie

mi aggiungo ai commenti positivi.

Però la battuta sul salvataggio di rexyna devo dirla: "Viva la foca!"