Autore Topic: Figli dell'Ultima Alba XXVII - Capitolo 19: L'ora è giunta (prima parte)  (Letto 989 volte)

Sceiren

  • GM Rising Dradis Echoes
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  • Chi sono dei due? :D
    • Mai dire di no al panda!
19
L’ora è giunta


Indicazione temporale:_ _ _ _
Matricola: _ _ _ _ _

“15, 13, 5”.

“15, 15, 8”.

“15, 7, 0”.

“10, 3, 0”.

Indicazione temporale:_ _ _ _
Matricola: _ _ _ _ _

Black dice che il prete non si fida.  Vuole togliermi il comando.  Sinceramente faccia quel che vuole.
Non mi interessa.

“15, 14, 5”

“10, 10, 0”

“15, 15, 0”


Indicazione temporale: quattro da ora
Matricola: _ _ _ _ _

Quattro da oggi.


Indicazione temporale: _ _ _ _ _
Matricola: _ _ _ _ _

“13, 11, 2”

“12, 12, 0”

* * *

Indicazione temporale: tre da oggi
Matricola: 9858SISW7

Nota personale.
Non ho un altro diario di missione per cui inizierò qui come fosse uno nuovo.  Ho ripreso possesso dell’incarico rilevatomi da Chesterum dieci giorni orsono ed ora lavoro all’incontro come mi è stato ordinato.
Ritengo che la sua decisione sia stata motivata e non presa senza cognizione e pertanto mi rimetterò al giudizio del comando una volta conclusa la campagna per le mie azioni e, soprattutto, per quanto non fatto.
Sono consapevole che gli eventi mi hanno travolto come non avrei mai pensato possibile, in questi mesi qui, soprattutto perché ero ormai convinto che mai la mia vita privata potesse in qualsivoglia modo alterare le mie capacità professionali, eppure devo constatare l’esatto opposto.  La notizia di questo, “Colera”, l’informatore del fronte, di questo “Osho” mi ha sconvolto più profondamente di quanto mi rendessi conto e questo mi ha oggettivamente impedito di portare avanti la mia missione, fino ad oggi. 
Mi sono lasciato andare, nella mente, nelle azioni, nell’aspetto.  Ho perso la mia presentabilità, anche di fronte ai miei temporanei superiori che, probabilmente per la carenza di personale, non mi hanno allontanato, rispedendomi al mittente.
Ho combattuto, in molti diranno che ho raggiunto anche ottimi risultati nella guerriglia, salvando vite, conducendo in battaglia numerose squadre e coordinandole al meglio, ma la verità è differente e voglio renderla esplicita: mi lanciavo e li lanciavo sul campo senza curarmi minimanente delle conseguenze, ma puntando solo alla missione ed alla ricerca, mia personale, di informazioni su Colera.   
A ragion del vero, comunque, non ritengo che coloro che non ce l’hanno fatta, sotto il mio comando, siano caduto solo per mia incapacità.
Rileggo le pagine del diario e difficilmente a fronte di 10, 11 o 15 usciti al mi comando, coloro che sono rientrati sono stati i 10, gli 11 o i 15 iniziali.  Quasi sempre ho perso uomini in questa guerra infinita o, per essere precisi, in questa lunga ed estenuante battaglia con le forze del Nemico.  Non sempre poi siamo stati in grado di portare in salvo i civili… magro bollettino…: Usciti, Tornati, Civili salvati… mai numeri confortevoli.  Un bollettino di guerra, un bollettino dai numeri scarni e freddi come questo gelido posto. 
Tuttavia le cose stanno per cambiare, sono già cambiate, almeno per me. Ieri la notizia ed oggi il cambiamento: coordinerò le forze della resistenza per garantire ai nostri di arrivare come previsto e sarò io, sarò Dyanor, non la belva che ha albergato nel mio corpo fino ad ora. 
Sempre perché voglio essere preciso nel mio rapporto, preciso che non è stato l’aver perso il comando o il sapere che a breve l’ora sarebbe giunta a portarmi di nuovo in possesso delle mie qualità e del controllo, non solo almeno.  E’ stata la notizia, giunta ieri: dopo il segnale, dovrà abbandonare la fortezza.  Il che vuol dire che all’incontro vi sarà anche lui, l’informatore.  Lo conoscerò.
Ho ripercorso con attenzione i messaggi che ci ha mandato, le parole, le circostanze, e ora più che mai sono convinto che seppure senza alcun senso apparente questo Osho potrebbe essere lui, mio fratello.  Non ho elementi certi, ovviamente, per collegare le due figure, ma sento che è un vivente, probabilmente infiltrato tra i sacerdoti adoratori del culto del Ragno, al seguito di Faerlina, gli unici viventi a bordo di Naxxramas. 
Se leggessi questa pagina scritta da un altro membro dei Servizi, penserei ad una futile illusione dettata dalla speranza altrettanto futile e priva di fondamento, ma è tutto quello che ho, al momento, e devo farmelo bastare.  Del resto l’obiettivo resta uno ed uno solo e se la leva che mi spingerà a portarlo a compimento nel migliore dei modi è una illusione, che così sia!

* * *

1 Maggio quarto anno dall’Alleanza

“Mio Caro Illentar,
è davvero molto che non ti scrivo, qui, sul mio diario, ma sono settimane piuttosto impegnative, non tanto per quanto dobbiamo materialmente fare, quanto piuttosto per quanto va pianificato.  Manca poco più di una settimana all’arrivo, una manciata di giorni che separano il nostro mondo dalla pace.
Resteresti piuttosto sorpreso, se fossi qui con noi, del fatto che nonostante il calendario segni la primavera inoltrata, qui la temperatura è rimasta praticamente costante da quando siamo arrivati, anzi! Più si saliva verso picco Gjalercorn, il più alto monte della catena che sovrasta i Fjiordi Urlanti, e più scendeva! Non oso pensare come possa essere in pieno inverno.   La natura è davvero unica: credi di comprenderne le regole e poi da grande ti risvegli bambino e la osservi con occhi sgranati carichi di sorpresa e curiosità! Ogni giorno! Ogni singolo giorno!  E comunque, il paesaggio è splendido, da mozzare il fiato e sono convinto che ti piacerebbe passeggiare qui, in tempi diversi, certo, con me e Sìlver e Gaia e lo zio Lore e Zaltar… e con tanti altri amici che ti presenterò, una volta rientrati.
I Templari Neri, dove presto entrerai anche tu, crescono, sai, anche quassù, anche tra la neve e betulle slanciate e così alte da sfidare il cielo,  tra le stelle di un cielo nuovo e l’acqua gelida che sgorga dai ghiacciai più a Nord. 
Ti piacerebbe assistere alle prove di volo dei navicotteri degli gnomi, a come i nani stanno montando i loro carri da guerra... e ti lascerebbe senza parole poter vedere come anche le forze da sempre nostre nemiche mortali fanno lo stesso.   Gli orchi gonfiano i loro Zeppelin che presto si alzeranno in volo così come i non morti, a terra, senza riposarsi mai, montano le loro armi da assedio. 
Il nostro è un esercito unico, Illentar, e nonostante ne faccia parte ormai da mesi, ancora non riesco ad abituarmi all’idea di questo miscuglio esplosivo di razze e pensieri.
Silvèr, dal canto suo, invece, pare trovarsi a casa sua!  Cammina tra le fila dell’Orda senza preoccuparsi mimicamente delle occhiate che riceve.  Che dire: più passa il tempo e più rivedo la folle, ingenua, avventata e curiosa Antera in lei, solo che a questo si aggiunge tutto quanto può essere un cacciatore… mi serviresti tu qui per tenerla d’occhio!
Ho deciso che la prossima volta ti scriverà dalla via del ritorno descrivendoti la nostra vittoria in modo che tu possa a tua volta raccontare ai tuoi nipoti di come il mondo ha finalmente trovato la pace.
Ah, quasi dimenticavo. Due giorni fa non crederai mai a chi si è unito a noi!  Francamente anche io sono rimasto interdetto quando mi sono reso conto che le nostre forze oltre a tutte le razze provenienti dal vecchio mondo ora annoveravano anche i draghi delle Northerend!  Sì, Illentar, Draghi, in forma umana certo, mandati direttamente dalla Guardiana della Vita, da Alexstrasda, il più saggio e potente di tutti i draghi!  Pare che questi draghi rappresenteranno la nostra forza più letale proveniente dall’alto e sembra che molti cacciatori potranno cavalcarli, solo per l’attacco ovviamente.
Inutile aggiungere che soffrendo di vertigini il fatto di essere un mago, una volta tanto, mi è di immenso aiuto!

Ora devo proprio andare.
Con infinito amore.
Sceiren.


* * *

Onore al Re.
Mio sire, Angrathar, l’Ira Cancello, finalmente è vista.  Ho condotto le nostre truppe, seguendo le indicazioni della nostra guida, attraverso una serie di cunicoli che neppure ti auguro per seppellire i tuoi nemici.  Angusti, gelidi, un inferno di roccia e ghiaccio.  Abbiamo perso diversi uomini per il freddo e segnalo qualche disperso.  Ma tutto sommato siamo pronti e siamo qui.
Il mago è pronto o almeno così dice lui, anche se francamente sono preoccupato dal fatto che non dorae da tre giorni di fila. 
Dall’altra parte del mondo ormai dovrebbero essere pronti e tra tre giorni muoveremo verso Arthas. 
Tutto procede come da Progetto salvo una divergenza di opinioni col nuovo comandante ordalico Saurfang. Devo dire che è persino più cocciuto di Thrall.  Non accetta di attendere tre giorni, sostiene che dovremmo attaccare domani.  Mio re, temo di non poterlo trattenere più di tanto, non ora, non così vicini alla meta.
Se vorrà muoversi da solo ho deciso di lasciamo fare.  Se ha intenzione di buttarsi tra le braccia della morte perché non è in grado di capire la differenza tra un attacco ed una rissa, non posso farci nulla, anche se strategicamente la sua dipartita potrebbe costarci cara.
Lascerò questa missiva al messaggero e presumibilmente immagino la riceverai quando i giochi saranno conclusi.
Che dire, mio Re, spero di poterti relazionare di persona, davanti ad una birra gelata, come ai vecchi tempi, ma se così non dovesse andare, brinda tu alla mia salute, consapevole del fatto Bolvar Fondragon non ha mollato come mai ha mollato il suo re.
Lunga vita ai Wrynn e come sempre, amico mio, lunga vita a te.


* * *

Decine e decine di torce vennero accese per permettere, come nei giorni passati, a nani, orchi, troll e uomini di completare i lavori di allargamento della passerella Arriga.  Il piccolo ponte coperto non avrebbe mai permesso alle migliaia di soldati e mezzi di passare dall’altra parte del fiume Spina del Drago, il confine occidentale naturale che separava le Colline dei Grizzly dalle gelide lande di Dracombra.
Fortunatamente di legna vene era una grande abbondanza e gli approvvigionamenti erano rapidi e copiosi e così, nel giro di quattro giorni i lavori per il nuovo ponte procedevano speditamente.
- Sono certo che sceglieranno me: sono giovane, veloce e sicuramente più in grado di uno Zigho a cavalcare in aria! – Kimmolauz, visibilmente eccitato, non riusciva a stare fermo e fissando gli operai a lavoro, non mancava mai di lanciare un’occhiata al gruppo in disparte, la decina di umanoidi arrivati poco prima.
- Cosa avresti tu più di Zigho, Kim, o di me? – rispose asciutta Sìlvèr inclinando dolcemente il capo sulla sinistra e fissando coi suoi occhi eterei il giovane elfo.
- Io? Nulla, ma vedi io ho esperienza, io ho prontezza! Senza parlare del fatto che a Forte Tempesta la mia tecnica è stata impeccabile. O lo hai dimenticato? –
Sìlvèr non amava parlare di Forte Tempesta e men che meno dello scontro che lì si era consumato, con tutto il bagaglio di ricordi misti a scoperte che l’avevano travolta, così preferì cambiare argomento.
- Pare che il ponte sarà pronto a giorni, cosa pensi ci sarà dall’altra parte? -
Kim si stiracchiò e puntò i monti in lontananza, ad occidente.
- In tutta sincerità nulla di buono.  Pare che Dracombra sia una distesa di ghiaccio e rovine, abitata da draghi e creature dei ghiacci… per non parlare del fatto che dovremo fronteggiare le truppe non-morte che hanno attaccato Darnassus e da quel poco che so sui non vivi, il freddo per loro non è nulla, ma per noi viventi è tutta un’altra storia.-
- Il freddo non è altro che un altro stato del calore e tutto fa parte della natura, non dobbiamo temerlo più di quanto non temiamo il caldo. – la voce profonda del draeneo colse tutti alla sprovvista.
- Rexyna ha ragione e poi io penso che le creature oltre quel ponte sarebbero letali anche in primavera, quella di Kalimdor intendo, quindi alla fine cambia poco. –
- Cambia poco se non muori congelato prima di iniziare a combattere, Uranias. – sentenziò lugubre Kimmolauz, prima di scoppiare a ridere. – Cosa che sono certo i nostri cari comandanti ci eviteranno. Se conosco abbastanza bene Erebus, Selune e quella schiavista di Whitescar avremo da fare più di quegli operai la davanti una volta superato il ponte.  Meglio godersi questa pace… prima di spiccare il volo. –
Rexyna, seguito da Uranias si allontanò e anche Sìlvèr fece per allontanarsi, poi ripensandoci, tornò sui suoi passi e avvicinatasi all’elfo gli sussurrò all’orecchio:
- In alto, in volo, il vento è mille volte più freddo di quanto non sia a terra.  Ricordalo quando volerai su quei draghi! -
Kim stava per rispondere quando la voce squillante di Whitescar lo bloccò sul nascere.
- Templari Neri, a rapporto! -

* * *
« Ultima modifica: Marzo 17, 2013, 03:10:08 pm da sceiren »

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren