Autore Topic: [Star Citizen] L'artista segreto  (Letto 2887 volte)

Keraunos

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[Star Citizen] L'artista segreto
« il: Luglio 31, 2014, 02:26:25 am »
questo racconto è ispirato dalla brillante "intro" di Sceiren che trovate qui:

la divisione R&S degli RDE

e che vi consiglio di leggere, anche per assaporare al meglio questo modesto, quanto breve, racconto che si svolge contemporaneamente ai fatti sopra descritti.



L'artista segreto

Keraunos passeggiava allegramente, rilassato e completamente noncurante di quello che accadeva nella sala contrattazione del suo mercantile Banu.
L'aria era tesa ed il momento pareva alquanto solenne.
Chiunque altro, al posto suo, si sarebbe corroso il fegato a furia di forsennate congetture sulla motivazione di quella riunione segreta ed improvvisa.
Lui no.
Ed era strano, molto strano.
Ricevette uno scarsissimo preavviso, con l'inaspettata richiesta da parte del Generale Gherion, di svuotare la nave da ogni mercanzia superflua e da ogni membro dell'equipaggio, eccezion fatta per il suo comandante, che doveva assicurare la completa sicurezza della nave durante una riunione “tattica”.
Il suo collega ed amico di lungo corso, il Generale Patryn, era stato di parche parole al riguardo.
Lo conosceva come le tasche della propria divisa da pilota, e sapeva che quando l'ufficiale gli parlava poco, era per non correre il rischio di dire qualcosa di troppo.
Lo tennero impegnato a criptare ogni comunicazione in entrata ed in uscita proprio nel momento in cui gli ufficiali salirono a bordo grazie agli accessi speciali che aveva impostato sullo scanner retinico e con una segreta password vocale.
Apparentemente solo e soltanto i quattro alti ufficiali, uno dopo l'altro, passarono entrambi i sistemi di sicurezza. Il secondo lo passarono anche tra qualche risatina, visto che la frase d'ordine, impostata dal sarcastico comandante del mercantile, era inversamente proporzionale alla serietà della riunione.
Ma i suoi scanner occulti rilevarono la presenza, abilmente cammuffata da qualche dispositivo mimetico, di una quinta forma vivente basata sul carbonio, pergiunta dalle dimensioni umane.
Sghignazzò tra sé e sé dicendosi: “Di certo non mi han portato della compagnia femminile...forse mi avranno finalmente portato la pianta carnivora Vanduul che tanto desidero!”
Non lo vide arrivare sulla nave ma, lui lo sapeva.
Sapeva che oltre agli alti ufficiali ci sarebbe stato Darkuta.
Era almeno un mese che lo sapeva perennemente affaccendato, ormai saltava qualsiasi iniziativa ludica nella sala di simulazione e non interveniva mai a nessuna riunione sui canali vocali della flotta.
Più e più volte lo aveva punzecchiato fino all'irritazione, nel tentativo di farlo crollare.
Stava lavorando a qualcosa di grosso, e nonostante i suoi tentativi di scherno, quel maledetto, era riuscito a non scucire quasi nulla su quel che faceva, se non qualche commento dovuto alla frustrazione di un occulto lavoro decisamente troppo impegnativo per un uomo solo.
“Per nascondere bene qualcosa, devi farlo in bella vista caro mio!” sussurrrò mentre percorreva lentamente i ponti del suo gioiellino volante.
Ormai da mesi aveva messo la sua nave a disposizione della flotta su richiesta strettamente personale dell'Ammiraglio Sceiren.
A dire il vero, lui stesso, da molti mesi stava rendendo il TenerOne sempre più una nave di rappresentanza diplomatica, ma con al suo interno nuove ed inventive soluzioni per trasporti occulti, informazioni crittografate e sperimentazioni tecniche ed informatiche all'avanguardia.
Per questo motivo Sceiren venne spinto a chiederla “in prestito”.
Non lo sapeva ancora, ma l'Ammiraglio aveva fatto il suo gioco.
Sorrise all'idea che i quattro più importanti ufficiali avessero preso ogni possibile precauzione per escludere orecchi indiscreti in quella sala che, lui stesso, aveva adibito a una delle più sicure e impenetrabili della flotta.
Mai essere certi di nulla.
Dubitare, sempre e comunque.
Non avrebbe mai fatto nulla per mettere in pericolo la flotta alla quale apparteneva, ma la sua curiosità attingeva dalla stessa inesauribile fonte dalla quale estraeva le sue battutacce da caserma.
Si sarebbe portato ogni segreto nella tomba, ma non ci sarebbe mai finito senza prima conoscerli.
Dopo aver girato quasi tutta la nave, controllando che ogni protocollo di sicurezza fosse inappuntabile, tornò sul ponte di comando accompagnato da una bottiglia di acquavite. Il liquido scuro al suo interno viene ottenuto dalla distillazione di una certa melassa, proveniente da una pianta che cresce su pianeti prossimi allo spazio Vanduul, con un procedimento simile al Rum di Terra ma con aromi alieni e un gusto che, al neofita, colpirebbe al fegato come un secco montante ben assestato da un consumato boxeur, proprio tra le costole fluttuanti e lo sterno.
Si adagiò sulla poltrona di comandante, stappò la bottiglia e se ne versò un bel bicchiere, lo sollevò in aria e guardandolo soddisfatto disse: “Ecco il nettare degli Dei! Altro che l'Ambrosia!”.
Bevve un piccolo sorso ad occhi chiusi, fece entrare dell'aria nella bocca per sentirne il bouquet profondo, desiderabile ed intenso come la vita all'aria aperta dopo un'esistenza in prigionia.
Era dolce come un bacio di giovane donna, ma anche secco come lo schiaffo che poteva darti dopo averle confessato di aver appena giaciuto in compagnia della sua migliore amica...e della sorella gemella di lei...contemporaneamente!
Riaprì gli occhi e bevve un lungo sorso, assaporandolo fino in fondo fissando il nero spazio oltre le vetrate del ponte di comando.
Erano questi, assieme ai fuochi d'artificio degli Scythe che vanno in mille pezzi, i momenti che lo riconciliavano con l'universo.
Con estrema noncuranza estrasse dal taschino della divisa un pregiatissimo sigaro cubano di Terra, esclamando: “Questo sì che è un sigaro da Ammiraglio!” sorridendo compiaciuto del fatto che un'intera cassa di quelle sinuose foglie di pregiatissimo tabacco, abilmente lavorate dai migliori torcedores, non era altro che il frutto di una, chiamandola amichevolmente, “piccola sovrattassa” che aveva applicato all'Ammiraglio Dyanoi vendendogli una cassa di ottimi cubani che un suo conoscente aveva ricevuto in dono da suo cugino, il quale aveva trovato “per caso” una dozzina di casse di sigari che forse erano caduti, durante le operazioni di scarico delle merci, da una nave cargo battente bandiera UEE e proveniente da Gaia.
Con consumata abilità ascoltò il silenzioso ed umido involucro, ruotandone soavemente la capa fra pollice, indice e medio all'altezza dell'orecchio destro prima di portarlo al naso per una definitiva degustazione olfattiva.
“Ahhhhh......adoro il silenzioso profumo della vittoria......ha l'odore di un grandioso cubano ed il gusto di un rum proibito!”
Con consumata abilità ne trinciò la testa con un cutter, ed iniziò prima a riscaldarne leggermente il piede; poi, portandolo alla bocca e ruotandolo lentamente, con boccate costanti e rilassate, come si addice ad un fumatore esperto, iniziò ad accenderlo.
Era fatta!
Le mani impegnate a sostenere due dei suoi prediletti piaceri della vita, non avevano lo stesso gioioso peso del suo sorriso, del sorriso di chi conosce un segreto, e che, tra qualche ora, potrà goderselo ed approfondirlo minuziosamente e con tutti i particolari grazie ad un preziosissimo bonsai, fatto appositamente crescere intorno ad un microimpianto di audio e videosorveglianza, legato con un sottile filo di rame per almeno un trentennio dalle abili mani di un maestro bonsaista Xi'An fino a fargli inglobare, nella sua orientale bellezza, un'obsoleta tecnologia spionistica ormai non più rintracciabile, proprio perché attualmente tralasciata dagli scanner futuristici.
Esistono mani maestre che curano piccole piante, mani abili che arrotolano deliziosi e pregiati fogliami, mani esperte che colgono piante e le tramutano in nettare dal profumo obliante.
Poi ci sono mani che tirano dei sottili fili invisibili, che tramano, orchestrano in segreto, che ti fanno credere di avere un oggetto in una di esse, mentre invece è nell'altra, e mani, tante mani, che applaudono davanti allo spettacolo di un grande artista.
Inclinando leggermente il capo, fece un leggiadro gesto con la mano destra, sempre reggendo il suo amato scettro cubano, come a mimare un lieve ed aggraziato inchino; esclamando: “Sipario!”


a richiesta, un mini glossario:

capa: sono le foglie di tabacco più esterne del sigaro, il suo involucro esteriore.
torcedores: abili artigiani, maestri nell'arte della preparazione dei sigari
« Ultima modifica: Luglio 31, 2014, 10:08:55 am da Keraunos »

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Re:[Star Citizen] L'artista segreto
« Risposta #1 il: Luglio 31, 2014, 11:02:33 pm »
Grandioso! ahahahha La frase che preferisco che potrebbe diventare una massima:

Citazione
Era dolce come un bacio di giovane donna, ma anche secco come lo schiaffo che poteva darti dopo averle confessato di aver appena giaciuto in compagnia della sua migliore amica...e della sorella gemella di lei...contemporaneamente!

 ;D ;D Appena un attimo inserisco i nuovi racconti nella sezione GDR ^^

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Re:[Star Citizen] L'artista segreto
« Risposta #2 il: Agosto 01, 2014, 03:31:38 pm »
Grazie, spero sia piaciuta!
...per la prossima storiella inserisco tette e culi, almeno così la leggono e commentano tutti! rofl

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Re:[Star Citizen] L'artista segreto
« Risposta #3 il: Agosto 01, 2014, 06:01:33 pm »
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Re:[Star Citizen] L'artista segreto
« Risposta #4 il: Agosto 01, 2014, 06:41:03 pm »
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Adesso neanche più le emoticons è capace di fare. Come siamo ridotti  :grin:
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Ships: Non ci stanno tutte :P


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Re:[Star Citizen] L'artista segreto
« Risposta #5 il: Agosto 01, 2014, 07:58:39 pm »
Merito di Tapatalk

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Re:[Star Citizen] L'artista segreto
« Risposta #6 il: Agosto 01, 2014, 07:58:44 pm »
Uff

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Re:[Star Citizen] L'artista segreto
« Risposta #7 il: Agosto 02, 2014, 02:00:59 am »
sempre a dare la colpa agli altri...son 2 ore che whatsappi a casaccio...ci serve lo "Zuzzurellonelli Sceiren-Italiano"  :mafia:

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Re:[Star Citizen] L'artista segreto
« Risposta #8 il: Agosto 02, 2014, 08:49:00 am »
Un plauso a Kera retore degli RDE ^^

 :sticaz:


Fletto i muscoli e sono nel vuoto
L'unico limite e' la tua fantasia