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Fratture
Gli occhi del mago divennero vitrei. Pain lo fissava esterrefatto, incredulo.
- Perchè? - sussurrò l'evocatore lasciando la presa del suo pugnale ed arretrando traballando di un passo.
- Dimmelo tu il perchè, Pain. Come hai potuto... - la voce di Sceiren era quasi un bisbiglio portato dal vento, alle sue spalle. Poi la sagoma del mago divenne rigida, prima di scomparire in uno sbuffo scuro d'ombra. Il pugnale cadde al suolo poco distante da Albina.
Pain si asciugò gli occhi umidi e capì.
- Benfatto. -
Selune travolse con tutta la sua massa l'esile evocatore scagliandolo contro il muro.
- Resta dove sei! - gridò Imoterius subito dopo al paladino. Dietro di loro Sceiren incredulo.
- Muoviti Imoterius, disincanta quella maledizione dal corpo di Albina.- ordinò il paladino prima di cominciare la sua preghiera per rimarginare le ferite.
- Perchè? - chiese ancora Sceiren stringendo la sua spada.
- Perchè così doveva essere, amico mio, perchè ho vissuto per questo, perchè è questo che sono, che siamo. Non puoi comprendere cosa si celi nell'ombra, ma io l'ho visto ed anche Albina lo ha visto. Ora sono io in piedi e lei a terra, ma vedrai che un giorno le parti si invertiranno, con me o con qualcuno come me. -
- No, non capisco nè mi interessa farlo, Pain. Tu sei qui per me! Io ti ho chiamato, tu hai accettato la mia richiesta di aiuto! Come hai potuto! -
L'incantatore tossì, poi si mosse e trattenne il fiato: l'urto gli doveva aver prodotto qualche frattura.
- Sono qui per aiutare entrambi, ma ormai immagino non potrò più farlo. -
- Puoi dirlo forte. - gli rispose Imoterius tra un incantesimo e l'altro. Le maledizioni erano molte, non una sola.
- Cosa farai, ora, Sceiren: mi lascerai qui o mi riporterai indietro? Cosa ti dice la ragione? -
Il mago avrebbe voluto scomparire: aveva combattuto con Pain molte e molte volte ed ora doveva decidere se lasciarlo morire per mano degli orchi o portarlo indietro e vederlo morire per mano di altri suoi compagni.
- Dammi qualche minuto e risolvo il problema... - biascicò Albina da terra, prima di svenire per il dolore.
Pain sorrise, poi si sollevò con il braccio ancora sano il cappuccio e arretrò di qualche passo verso il corridoio.
- Fermo! - gridò Selune, mentre prendeva in braccio la compagna priva di sensi.
- Avete pochi secondi per tornarvene indietro, poi resterete con me per sempre. - e cominciò a salmodiare una litania che i maghi riconobbero.
- Via! - gridarono all’unisono prima di afferrare di nuovo Selune per le spalle e teleportarlo indietro.
Un ondata di fuoco e ombra esplose dal corpo di Pain che ardendo oltre ogni limite si consumò gridando prima che la volta, indebolita dall'ennesimo urto, crollò seppellendolo per sempre.
Una nuvola di fumo eplose dal corridoio franato, travolgendo Bryger e gli altri che continuavano a scavare per riaprire il varco, quando, nella nuvola, un'ombra enorme che piano piano si frantumò in quattro più piccole. Tra i colpi di tosse uscirono Selune con Albina, Sceiren ed Imoterius.
- Cosa diavolo sta succedendo?! - chiese July facendosi strada a scossoni nel gruppo.
- Ilaria, Nanael, serve aiuto! -
Selune adagiò Albina a terra tra gli sguardi stupiti di July e degli altri.
- Ma cosa...? -
- Pain, è stato Pain. - rispose Sceiren.
Araton si avvicinò tenendosi la testa, fasciata da una vistosa benda bianca che spiccava sul colore alabastro della sua pelle.
- E' viva? - chiese a Selune non sapendo se temere o sperare il peggio.
- Sì, l'ho stabilizzata prima che perdesse i sensi. Imoterius ha rimosso le maledizioni che Pain le aveva inflitto, ma le ferite sono molte e da solo non posso farcela. -
- Ci pensiamo noi. - disse Ilaria mentre studiava la situazione. Poi iniziò a pregare ed impose le mani. Una luce dorata lasciò le dita della sacerdotessa e raggiunse una delle ferite che l'evocatrice aveva sul collo, cicatrizzandola. Sulle gambe, Nanael imponeva le mani attingendo al potere della natura per far ricrescere ciò che il fuoco aveva strappato via.
- Resisterà. - disse poco dopo Ilaria a Selune.
- Sì, fece eco Nanael, ancora qualche minuto e potremo risvegliarla. Non sarà in forma, ma potrà reggere il viaggio. -
Araton tirò un sospiro di sollievo, poi non riuscì a non pensare al fatto che per quanto Albina fosse folle, non vi era dubbio alcuno sul fatto che sarebbe stato opportuno tenere sotto controllo anche Pain. Avrebbero dovuto mandarlo dietro anche a Pain, mentre su di lui nemmeno una parola. Qualcuno aveva commesso un grosso errore di valutazione. Comunque ormai poco importava. Una delle due minacce era stata messa per sempre a tacere.
- E ora cosa dovremmo fare?-
La domanda partì dalle retrovie e colse Sceiren e gli altri completamente impreparati.
- Io dovrei farmi un bagno! Guarda come mi ha ridotto quella folata di polvere! - rispose Bryger per sdrammatizzare, tuttavia il silenzio che seguì la sua battuta rese evidente la tensione nell'aria.
- Cosa? - chiese Selune asciugandosi il sudore dalla fronte.
Yukina si fece spazio tra la folla. Dietro di lui Barrentrak e Mamiya poco distanti.
- Siamo arrivati qui e troviamo una strage: Razergore già sconfitto, gli orchi fatti a pezzi, per non parlare del suo tesoro, evidentemente saccheggiato. Quindi mi chiedo e vi chiedo ancora: e ora cosa dovremmo fare? -
- Yukina, non so se hai perso di vista un paio di particolari fondamentali, ma in tal caso ti rinfresco la memoria. Primo: sei stato ingaggiato e quindi farai quello che ti verrà detto di fare e, secondo, un attimo fa siamo stati attaccati da uno dei nostri! Direi che la cosa era un tantino imprevedibile, tu che ne dici? -
- Selune, la selezione dei componenti di questa spedizione non è certo una mia responsabilità. E per quanto riguarda il resto, con tutto il rispetto, sono qui perchè Nanael me lo ha chiesto, non perchè Hytujaram mi ha ingaggiato. I motivi per cui sono qui, in pratica, sono personali, ma non hanno nulla a che vedere con una gita nelle profondità di Blackwing Lair! Sono qui per combattere. -
- E lo farai, prima di quanto non credi se non tappi quella bocca! - rispose duro Roredrix facendosi avanti.
- Prenditela con qualcuno della tua taglia! - e Barrentrak si frappose tra il guerriero e l'elfo.
- Piantatela! - Gridò Selune.
- Yukina, Barrentrak, calmiamoci tutti. E' vero: voi non siete stati contattati da me direttamente, tuttavia come Hytu sicuramente non avrà omesso di dirvi, per voi le condizioni sono le medesime che per gli altri. Forse è meglio rinfrescare la memoria però, penso sia necessario. - Sceiren si schiarì la voce poi passò una mano sulle spalle della sua amata Antera che nel corso delle ultime ore pareva essere invecchiata di dieci anni.
- Ho creato questa spedizione per un preciso scopo: raggiungere l'"Oracolo" ed interrogare la sua vista. Per far questo sapevo che avremmo dovuto farci strada in terra nemica e per questo ho chiesto ad amici e valorosi guerrieri che conoscevo per interposta persona di partecipare. Resta inteso che poichè il mio, il nostro obiettivo - e accarezzò il viso della sua amata - è quello che ho riferito, di qualsiasi tesoro e trofeo dovessimo impossessarci, questo sarebbe diviso equamente da Selune ai partecipanti, senza contare nè me nè mia moglie. Oltre a questo, per la vostra partecipazione, una volta fuori di qui, riceverete cinquecento monete d'oro ciascuno. Queste le condizioni, condizioni alle quali ciascuno di voi ha aggiunto le proprie: amicizia? Ricerca di avventura? Vendetta? E, ultimamente, potrei aggiungere anche altro... - e fissò il corridoio franato.
- Personalmente se dovessimo raggiungere la meta senza dover combattere oltre, la cosa non potrebbe che farmi piacere. Ripeto che non sono qui e, quindi, neppure voi lo siete, per portare a casa la testa del nemico più forte, tuttavia non avrò remore ad affrontarlo se fosse necessario. Questo è quanto. Domande? -
- Vorrei aggiungere anche io qualcosa, penso sia quantomeno doveroso. - Antera lasciò la stretta protettiva del marito e appoggiandosi al bastone magico raddrizzò la schiena e guardò il gruppo intorno a lei.
- Alcuni di voi mi conoscono da anni. Abbiamo combattuto insieme fianco a fianco miriadi di volte, abbiamo subito sconfitte, abbiamo gioito di vittorie, abbiamo visto amici partire, amici cadere... di altri, invece, conosco appena il nome, tuttavia siete qui per me, oltre che per le motivazioni personali, per il denaro o quant'altro e, a prescindere di tutto, vi ringrazio. Non ho avuto modo di dirlo prima, ma alla luce di quanto sta accadendo credevo fosse mio dovere. -
- Beh, non so voi, ma io sono stanco di restare in questa stanza puzzolente! - grugnì July - Senza contare che non è detto che tutto vada liscio come l'olio. La sala dell'Oracolo non è così vicina come potrebbe sembrare a prima vista. Quindi direi che è il caso di lasciare chiacchiere e risentimenti qui dentro e recuperarli al ritorno. -
Selune annuì. Senza aggiungere altro, seguito da Roredrix, riprese la via.