Autore Topic: Le ali della FENICE V (pt2)  (Letto 2024 volte)

Shockwave

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Le ali della FENICE V (pt2)
« il: Luglio 17, 2010, 09:44:20 am »
Il gruppo di persone osservava praticamente immobile la scena. Si trovavano di fronte a quello che sarebbe stato uno scontro epico e che i bardi avrebbero ricordato per molti anni a venire.

Questo si aspettavano tutti.

Quello che non si aspettavano fu invece quanto successe.

L'evocatore voltò le spalle alla creatura. Come il proprio padrone, anche il demone si voltò verso la cittadella ed il gruppo di persone che stava osservando la scena.

L'umano portò le mani a coppa attorno alla bocca e gridò a gran voce - Ehi gente!! C'è un incantatore fra di voi?! Avrei bisogno di potenziare alcune parti del mio equipaggiamento e vorrei farlo prima dello scontro in modo da pot... -

La frase, così come l'evocatore, fu spezzata da un potente colpo che la creatura inflisse con il dorso della mano sinistra ai due occupanti del molo. Il demone si volatilizzò a mezz'aria tornando nella dimensione dalla quale era appena arrivato. Il corpo senza vita dell'evocatore roteò in modo scomposto fino ad impattare con l'acqua dopo un volo di un centinaio di metri.

Lo sbigottimento generale fu subito dissolto dalla gutturale ed orrenda risata della creatura che tornava a spalancare la bocca. Allargando altresì le braccia emise un suono simile ad un sibilo.

Banedon imbracciò spada e scudo - Tutti quanti... - disse - PREPARATEVI AL COMBATTIMENTO!!!!!!! - il grido del guerriero infuse forza e determinazione in tutto quel gruppo di persone.
- Ai cannoni di difesa del molo!! Presto!! - disse il comandante delle guardie - Dobbiamo usarli per abbattere quel mostro. Sergenti! - tre persone fissarono il comandante mettendosi sugli attenti.
- Formate tre gruppi ed azionate i cannoni -
- Noi creeremo un diversivo con la creatura - disse Numenor - cercheremo di guadagnare tempo! -
Un grido di terrore lanciato da più persone richiamò l'attenzione di nuovo al molo. Un numero elevato di creature si stavano issando sul molo, salendo dalle rocce, risalendo sulla spiaggia dirigendosi verso la cittadella.

A prima vista le creature sembravano delle aragoste giganti incrociate a centarui. Le quattro zampe posteriori garantivano loro movimento mentre le due anteriori armate di grosse chele costituivano l'arsenale a disposizione. Il carapace sembrava tremendamente duro e resistente.
Alcuni civili scapparono gridando di fronte alla nuova minaccia, nel contempo dalle retrovie arrivavano altre guardie che, lasciati i loro pattugliamenti, stavano accorrendo per difendere la città.

- Non dobbiamo tardare a creare un diversivo!! - disse Banedon - Facciamoci strada fino al capo di questi granchi troppo cresciuti!!! YAAAAARRGGHHH!! - con uno scatto fulmineo il guerriero caricò le creature dritte davanti a sé.
Numenor qualche passo più indietro lanciò una benedizione sul proprio scudo e corse a sua volta verso le creature. Sarya pronunciò qualche parola sottovoce e ad un tratto mutò in un ombra semitrasparente che aveva le sue medesime sembianze. Un raggio d'ombra partì dalle sue mani diretto ad un gruppo di tre creature. - Ai cannoni presto!! - gridò uno dei sergenti, ed il gruppo compatto si divise sparpagliandosi.

Le creature erano ovunque ed i loro attacchi erano veloci e letali. Un gruppo di guardie e cittadini stava tenendo testa a due di loro. Spade e forconi sembravano non avere troppo effetto sul carapace che svolgeva il proprio compito dannatamente bene. Una delle creature attaccate ad un tratto si accovacciò e si chiuse a uovo. Le guardie colpivano con tutta la loro forza la schiena della creatura avvicinandosi per cercare di infliggere colpi più decisivi, ignari di essere caduti nella trappola della cratura. Da sotto il carapace infatti le chele schizzarono velocissime e prima che gli uomini poterono allontanarsi, due persone si ritrovarono a terra urlanti con gambe mozzate all'altezza di caviglie e polpacci. Gli stivali di cuoio o maglia metallica non sembravano essere assolutamente un problema. La creatura si rialzò fulminea e conficcò nel petto di uno dei feriti la propria chela destra. Il mostro emise un verso che sembrava quasi uno scherno, le creature attorno risposero con altrettanti disgustosi versi. La chela sinistra stava per assestare il colpo di grazia al secondo uomo quando un globo di fuoco centrò la creatura in pieno addome. - La zona dell'addome sembra vulnerabile!! - gridò Sceiren prima di far partire un secondo globo di fiamme verso la creatura.

L'umano mutilato stava cercando di allontanarsi dalla creatura che, sbruciacchiata, sembrava ora più decisa a vendicare il proprio dolore. Deathspike apparve a fianco del malcapitato - Sono qui amico resisti!! - La creatura stava chiudendo su di loro con entrambe le chele che schioccavano aprendosi e chiudendosi. Dal mago accovacciato partì un'esplosione di energia arcana che sbalzò in aria la creatura. Il globo scagliato da Sceiren cambiò traiettoria adattandosi alla nuova posizione del suo bersaglio e centrò l'aragosta a mezz'aria. Il corpo in fiamme della creatura ricadde sul molo.
- Ora ce ne andiamo di qui - disse Deathspike alla guardia che stava perdendo molto sangue. Il mago prese la guardia per le spalle ed iniziò a trascinarla verso la cittadella. Dopo un paio di passi entrambi scomparvero per riapparire una decina di metri più indietro, vicini ad un altro gruppo di persone.

- Kiriany!! Presto qui!! - disse appena meterializzati. La paladina accorse ed impose le proprie mani che emanavano un bagliore dorato. Le ferite dell'uomo si rimarginarono. - Grazie Kiri, controllalo tu per favore - disse il mago sfoderando un gran sorriso - io torno alla festa!! -

La battaglia si svolgeva su tutto il molo e la spiaggia. I curatori del gruppo erano uniti al centro dell'area in modo da poter raggiungere tutti i combattenti con i propri incantesimi, tutt'attorno a loro piccoli gruppi portavano avanti i propri combattimenti. Wolborg e Shieed combattevano fianco a fianco, dal momento in cui la notizia che l'addome era la parte vulnerabile delle creature, avevano lasciato dietro di loro un discreto numero di corpi spappolati. Jendevis, Numenor e Banedon creavano un invalicabile muro per il gruppo più numeroso di creature nella parte centrale del molo mentre dalle retrovie frecce, globi di chaos, raggi d'ombra andavano a colpire le creature assottigliando le loro fila.

Un'esplosione distolse l'attenzione di molti dal combattimento. Uno dei cannoni aveva fatto fuoco e la gigantesca creatura era stata colpita sopra la spalla destra. Il dolore causato le fece emettere un lungo lamento che si trasformò subito in un ruggito di rabbia. le piccole creature parvero trarre vigore e giovamento da ciò ed attaccarono con più ferocia.

Solo grazie ai suoi fulminei riflessi Jelanda riuscì a schivare un attacco portato da due lati da altrettante "aramostre". Riuscì infatti a scansarsi appena in tempo per vedere un orso arrivare in carica sulle due creature: Manwe ruggì e lo spirito combattivo dei due mostri parve affievolirsi per un poco. A Jelanda non serviva altro, con grazia felina si portò alle spalle di una di esse e conficcò la spada a fondo nell'intercapedine fra due parti del carapace. Pochi istanti ed anche l'altra creatura subì lo stesso fato.
- Grazie Manwe, ora seguimi!! - disse allontanandosì dalle avversarie. L'elfo della notte sembrava titubante a voler arretrare: le creature erano ancora in piedi di fronte a loro ed agitavano le chele cercando di tornare all'attacco. Ma non andò così. In un attimo le creature si afflosciarono a terra continuado ad avere spasmi muscolari per poi fermarsi definitivamente. I veleni della ladra avevano portato a termine la loro fatale missione.

Nel frattempo una seconda esplosione centrò la gigantesca creatura al petto. Il mostro questa volta non si limitò ad impartire ordini nella loro incomprensibile lingua. Con uno scatto fulmineo, che nessuno si aspettava vista l'enorme stazza, si scagliò sul cannone che aveva appena fatto fuoco, unì le mani a maglio sopra la testa ed affondò un violentissimo colpo al cannone ed a coloro che stavano operandovi. L'impatto fu tale che molte persone persero l'equilibrio ed alcune costruzioni della cittadella si assestarono perdendo pietre, tegole e rilasciando nuvole di polvere.

Il cannone era distrutto e le macerie che ne avevano preso il posto erano in modo macabro ricoperte di sangue. - Non fermatevi!!!!!!! - gridò il comndante della guardia. - I cannoni sono il solo modo di fermarlo!! -
La creatura infatti perdeva vistosamente sangue dalle due ferite inferte.
- Dobbiamo far guadagnare più tempo a quei cannoni!! - urlò Banedon mentre si riparava dietro lo scudo.
Sarya fermò i propri attacchi alle piccole creature e si concentrò sulla grande.
- Tutto i vostri migliori attacchi su di lui!!! - gridò la sacerdotessa.

Al comando dato la creatura fu bersagliata da globi di fiamme, energie arcane, proiettili e frecce di vario genere. La creatura era visibilmente disorientata ora: non aveva più un unico punto da cui arrivavno attacchi che gli facevano male, ora arrivavano da tutte le parti. Non tardarono ad arrivare anche le bordate dei due restanti cannoni che iniziarono a sparare. Il bersaglio era talmente grande che mancare l'obiettivo sarebbe stato impossibile.

Tutti i colpi andarono infatti a segno e la cratura accusò pesantemente l'attaccò. Portando infatti entrambe le braccia al petto coprendo le ferite iniziò ad indietreggiare e ad emettere un lamento. Le diffese continuarono ad attaccare mentre l'esercito di piccole creature ripiegava verso il mare.
Un coplo di cannone centrò la creatura su una spalla facendo cadere il braccio ad essa legata a peso morto lungo il fianco. Un secondo colpo aprì ulteriormente una ferita sul petto che perdeva molto sangue. All'impatto la creatura perse l'equilibrio si voltò su un fianco e si tuffò andando a cercare rifugio nelle profondità dell'abisso dal quale era arrivato e portando con se le aramostre sopravvissute. I difensori della cittadella scoppiarono in urla di gioia e soddisfazione. Ma l'euforia durò poco tempo. I cadaveri a terra dei compagni caduti erano molti e le tristi operazioni di recupero dei corpi e l'arrivo delle famiglie, nascoste nel forte fino a poco prima, resero ancora più tangibile la tragedia di quanto successo.

Il gruppo di avventurieri si ricompose poco alla volta. Le ferite subite erano fortunatamente di poco conto: Kiriany, Rambosso e Palladio vi misero rimedio in poco tempo e poterono occuparsi di guardie e civili che avevano subìto danni più pesanti.

- Non l'abbiamo abbattuto!! Quello schifoso codardo è scappato!! - esclamò Thorrin.
- Si - disse Jendevis - ma forse non è un male. Se esistono dei suoi simili e lui torna da loro potrebbe esortarli a non ripetere il suo errore ed a non attaccare ulteriormente una città così ben difesa. -
- Oppure potrebbe tornare in forze. - disse Meushi.
- Già - fece eco Thorrin - ed è scapapto!! -
- Se tornerà saremo preparati - disse il comandante delle guardie che era sceso da cavallo e si era avicinato a loro - Ho deciso di aumentare il numero di cannoni posti a difesa, rinforzare le strutture e stabilire turni di presenza ai cannoni per giorno e notte. Non ci faremo più trovare impreparati, avete la mia parola. -
Togliendosi l'elmo e riponendolo sotto il braccio sinistro tese la mano destra in segno di saluto verso Banedon.
- Vi ringrazio a nome di tutta Theramore!! - Banedon strinse la mano del soldato.
- La nostra presenza qui è stata fortuita, ma siamo stati lieti di aver potuto aiutare. -
- Comandante McLane!! - gridò un soldato che si avvicinava di corsa - Comandante, ecco il rapporto preliminare delle vittime. - disse dopo aver salutato militarmente mentre gli porgeva una pergamana.
Il comandante srotolò la pergamena ed iniziò a leggere. L'espressione sul suo volto indicava che i caduti erano molti di più di quanto non pensava.
- Perdonatemi amici, devo andare. Intendo far iniziare subito le operazioni di costruzione...ed i reclutamenti. -
Detto questo si allontanò a fianco del soldato con il quale iniziò a parlare.

- Quando partiamo da qui Sarya? - chiese Numenor.
- Aspettiamo qualche giorno, per assicurarci che il nostro amico non si ripresenti e poi muoviamoci per la nostra destinazione. -
Il gruppo iniziò a muoversi verso la locanda. Alcuni andarono invece ad aiutare le persone che sul molo stavano ammassando corpi.

Shieed, Deathspike e Sceiren si ritrovarono d'un tratto soli. - Beh...è stata un'esperienza interessante...truce, ma interessante - disse l'elfo.
- Si - disse il paladino che ancora brandiva la sua spada a due mani - ora devo andare a rifarle il filo...ho falciato troppi granchiacci!! -
- Ti accompagno - disse Deathspike.
- Io invece farò un altro giro sul molo, poi rientrerò e preparerò le mie cose per il viaggio di domani mattina. E' stato un piacere conoscervi, spero di poterci incontrare nuovamente un giorno. -
-Si - disse il paladino stringendogli la mano - sarebbe un onore. -

Sceiren osservò i due umani allontanarsi da lui.

- Sai - disse Deathspike - dopo che siamo stati dal fabbro direi che è il caso di tornare verso la locanda. -
- Perchè scusa? Hai fretta di rientrare in camera? -
- No...a dire il vero...vorrei mangiare qualcosa! -
Il paladino non commentò ma scosse solo la testa continuando il proprio cammino.
« Ultima modifica: Luglio 19, 2010, 10:24:54 am da Erebus »

Sceiren

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Re: Le ali della FENICE V (pt2)
« Risposta #1 il: Luglio 17, 2010, 02:58:40 pm »
Veramente bello lo scontro... A parte un certo mago elfo che mi ricorda qualcuno :)))))

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

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Re: Le ali della FENICE V (pt2)
« Risposta #2 il: Luglio 17, 2010, 07:11:55 pm »
Veramente bello lo scontro... A parte un certo mago elfo che mi ricorda qualcuno :)))))
Dici?!?! Eppure non mi sovviene nessuno...