7. Quando le realtà collidono
Sei giorni passarono dall'attacco della cratura alla cittadella di Theramore. Sei giorni in cui le attività di ricostruzione e rafforzamento delle difese erano state febbrili e senza sosta. McLane seguiva i lavori personalmente ed a cavallo si spostava da un sito all'altro per verificare, coordinare ed infondere sicurezza alle proprie truppe. I segni della stanchezza sul suo volto erano più che evidenti: non doveva aver dormito molto dall'attacco.
Sarya distolse lo sguardo dalla finestra, lasciando andare la tenda che tornò al proprio posto. - Penso che potremmo anche partire a questo punto - disse a Kiriany e Numenor - non credo che quella creatura sarà di ritorno molto presto. Le ferite inferte erano evidenti. -
- Potrebbe anche non avercela fatta - commentò la paladina.
- Vero - convenne la sacerdotessa - potrebbe non aver resistito nonostante la ritirata...- distrattamente Sarya tornò ad aprire la tenda ed osservare nuovamente l'esterno. Kiriany e Numenor si scambiarono un'occhiata interrogativa. Ognuno di loro avrebbe voluto chiedere cosa non andava, ma nessuno ruppe il silenzio calato fra quelle quattro mura.
Il bussare alla porta fece scattare i tre occupanti all'unisono. Sarya lasciò di colpo la tenda e si voltò di scatto verso la porta - Si? -
- Signora - disse una voce femminile dall'esterno della stanza - il Comandante McLane è arrivato e desidera parlarle, signora. La attende giù, nella sala principale. -
- Grazie, arrivo subito. -
Il rumore dei passi che si allontanavano decretò che la messaggera stava tornando a riferire quanto sentito. Sarya era ancora immersa nei suoi pensieri: come avevano fatto a non sentire la persona avvicinarsi? Il tonfo dei calzari, le assi scricchiolanti...era tutto così limpido ora. Era evidente che la situazione aveva reso tutti quanti meno focalizzati. La partenza avrebbe sicuramente schiarito le menti e rimesso le cose in sesto.
Dopo qualche minuto Sarya, Kiriany e Numenor scesero al piano inferiore. il comandante della guardia cittadina stava parlando con Palladio e Rambosso.
- Buongiorno sacerdotessa - esordì il militare chinando il capo - è un piacere rivedervi. -
- Salute a lei comandante. Ho constatato con piacere che gli abitanti di Theramore si sono mossi in fretta, seguendo le sue abili disposizioni. -
- Si...sono fiero di tutti loro. Persone risolute e decise anche nei momenti più oscuri. - I segni della stanchezza erano tremendamente evidenti ora: sotto gli occhi due profondi solchi scuri indicavano che non dormiva da parecchio tempo ed anche un tremore di spalle e mani dichiarava che il suo spirito poteva non necessitare di riposo...ma il suo corpo si.
- Signora, c'è una questione di cui vi devo parlare...in privato. -
- Non ho nulla da tenere nascosto alle persone che sono qui ora. Quello che deve dire a me, deve dirlo anche a loro. -
- Non è delle vostre persone che mi preoccupo....ma delle mie. - I cinque compagni di viaggio si scambiarono sguardi interrogativi - Spostiamoci verso quel tavolo in fondo alla sala. -
Il gruppo si mosse verso un tavolo d'angolo nel lato più distante della sala dall'ingresso e dal bancone. Una giovane ragazza si avvicinò per chiedere cosa poteva servire.
- Niente grazie - disse McLane - non ci tratterremo a lungo. -
La ragazza sorrise, fece un breve accenno di inchino e si allontanò - Aspetta! - la fermò il comandante facendo cenno di avvicinarsi - assicurati che nessuno prenda posto ai tavoli qui vicino fintanto che siamo qui.- La richiesta del militare fu accompagnata da alcune monete d'argento lasciate cadere nella mano della ragazza. Lei sorrise ed annuì. Allontanandosi e passando vicino ai tavoli che sarebbero dovuti restare vuoti iniziò a ribaltare le sedie e metterle sui tavoli come in procinto di procedere alle pulizie.
Quando la giovane fu a debita distanza, il militare ripose nuovamente l'attenzione sui suoi interlocutori.
- Dunque, ricordo che la vostra intenzione è quella di lasciare Theramore e continuare verso la vostra destinazione. Se non ho capito male - e diresse lo sguardo su Palladio e Rambosso - siete diretti a Sud-Ovest di qui. -
- E' esatto - confermò Sarya.
- Allora quanto sto per dirvi potrebbe esservi utile. - Si assestò sulla sedia cercando una posizione più comoda prima di procedere - Circa quindici giorni fa una delle nostre pattuglie sulla strada che conduce a Nord ha trovato una persona, in pessime condizioni e ferita gravemente che cercava di raggiongere Theramore. Prima di esalare il suo ultimo respiro, quest'uomo ha parlato di aver assistito ad un lampo blu in cielo, una scia di fuoco ed una violenta esplosione in direzione delle montagne. I soldati hanno raccontato di averlo visto in stato confusionale e di non essersi calmato nonostante fosse giunto in salvo: i suoi occhi erano costantemente sbarrati. I soldati riportarono il corpo qui in città, ma nessuno fu in grado di riconoscere quella persona. -
McLane si spostò nuovamente riprendendo una posizione più eretta...se fosse rimasto ancora in quella posizione comoda si sarebbe sicuramente addormentato.
- Abbiamo subito inviato un gruppo di cinque persone ad indagare e riportare quanto osservato. Quando, dopo cinque giorni, non abbiamo visto rientrare il gruppo, abbiamo inviato una seconda squadra in ricognizione. Ad oggi però nessuno di loro è rientrato. -
- Potrebbero aver trovato altro su cui intervenire - disse Numenor.
- Forse...ma i loro ordini erano chiari: arrivare, osservare senza prendere iniziativa e rientrare per fare rapporto. -
- Quanto tempo ci si impiega ad arrivare? - chiese Kiriany.
- Un giorno e mezzo con le cavalcature seguendo la strada principale. E' possibile guadagnare qualcosa tagliando per boschi e paludi...ed allora un giorno è necessario per arrivare. Sono sicuro che loro abbiano scelto questa opzione, dovevano agire in fretta. -
- Quindi - disse la sacerdotessa - ipotizzando che si siano fermati sul posto un'intera giornata per osservare quanto successo, sarebbero dovuti rientrare in tre giorni. -
- Esatto. Lo stesso vale per la seconda squadra. -
- Ma nessun'altro ha visto o sentito questa esplosione? -
- La notte a cui faceva riferimento quella persona, qui imperversava un forte temporale con vento in arrivo da Nord. Se anche l'esposione si fosse sentita fin da qui, si sarebbe confusa con tuoni e lampi. Temporale e piogge sono continuati per giorni. -
- Ma comandante - disse Palladio - non capisco perchè di tutta questa segretezza. -
- Morale - disse in tono secco Sarya.
- Esatto, gli ultimi periodi qui non sono stati semplici: molteplici attacchi della Fratellanza dei Defias, l'Orda sempre ad un passo dal rompere la tenue tregua...la notizia di dieci persone scomparse senza sapere nulla di loro non avrebbe di certo aiutato. Ci mancava giusto l'attacco di pochi giorni fa... -
- Comandante....vorreste quindi che cercassimo di capire noi cos'è successo? - chiese Sarya.
- No, avete già fatto molto per noi. Vi ho raccontato tutto questo proprio per ringraziarvi del vostro intervento ed avvertirvi che la zona dove state andando è più pericolosa di quanto non fosse prima. -
- Comunque - disse Sarya - se dovessimo trovare qualcuno o qualche notizia, la riporteremo con noi. -
- Vi ringrazio ancora una volta!! Quando avete intenzione di partire? -
- Domani all'alba. -
- Ottimo, provvederò per allora a fornirvi un documento che vi consentirà di recuperare viveri e prendere riparo nei nostri accampamenti nella regione ed un altro per le eventuali persone che doveste trovare delle nostre due squadre. -
- Grazie comandante! -
Gli occupanti del tavolo si alzarono. McLane si diresse all'uscita, con un andamento non troppo sicuro.
- Sarà meglio radunare tutti quanti e prepararci per domani - disse Numenor - temo che Banedon non reagirà bene a queste ultime notizie... -
***************
La mattina successiva il gruppo era compatto ed alle prime luci dell'alba si stavano lasciando Theramore dietro le spalle. Gli elfi della notte del gruppo, non avendo reale necessità di dormire, erano i più pronti ed attenti. Gli umani conservavano un accettabile stato di consapevolezza...eccezion fatta per Deathspike e Shieed. Thorrin, unico nano del gruppo, dormiva della grossa in groppa al proprio caprone da combattimento ed era stato fissato alla sella con un'imbragatura di cuoio...dopo la prima caduta.
- Visto che la mia invenzione funziona? - disse Deatharrow - il nano potrebbe dormire fino a destinazione se volesse senza correre il minimo rischio! -
- Conoscendolo - rispose Manwe - non escludo la possibilità che accada! -
- Dovremmo farlo anche per loro - proseguì Wolborg - puntando il pollice della mano destra verso mago e paladino che viaggiavano affiancati e che stancamente reggevano le redini - giusto per sicurezza. - Risate più o meno camuffate di propagarono ridestando, in parte, i due cavalieri. Dal nano, nessun cenno.
Davanti a tutti viaggiava Banedon, immerso nei suoi pensieri. Numenor e Sarya lo raggiunsero, il paladino aveva confidato alla sacerdotessa i suoi timori nei confronti del guerriero. La sua passata esperienza in quel luogo l'aveva segnato più di quanto lui stesso volesse riconoscere. Le tre cavalcature si appaiarono, ma Banedon sembrava non aver rilevato la presenza di altre persone, così Sarya ruppe il ghiaccio.
- Riconosci qualche luogo, guerriero? Niente di familiare? -
Silenzio.
La donna stava per ripetere la domanda quando il veterano combattente rispose - No....non qui. L'altra volta siamo scesi verso Sud dal confine con i Barrens. Forse...quando saremo vicini...-
- Seguiremo la strada breve descritta da McLane - disse Numenor - preferiamo arrivare lì il prima possibile. -
- Banedon! - chiamò la sacerdotessa alzando il tono di voce ed il guerriero trasalì come se un vento gelido l'avesse investito
- Si, dimmi -
- Voglio essere schietta con te, ho bisogno di sapere che la tua integrità non vacillerà quando arriveremo a destinazione. Ho contato su di te per molto tempo ma non ti ho mai visto in queste condizioni. - Fissava il guerriero dritto negli occhi e lui restituiva lo sguardo.
- Non possiamo permetterci esitazioni...non in quel posto... -
- Hai ragione Sarya, mi scuso per il mio comportamento. Hai la mia parola che d'ora in avanti non lascerò che i fantasmi del passato possano offuscare la mia concentrazione!! - nel dire ciò il guerrierò salutò battendo il pugno destro sul suo cuore.
- Sono contenta di sentire ciò - disse lei sorridendo.
- Bentornato amico. - replicò il paladino poggiando una mano sulla spalla del combattente.
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Il viaggio continuò per tutto il giorno, non furono fatte soste troppo lunghe: il minimo per far riposare un pò le cavalcature e far bere loro dell'acqua. Quest'ultime avevano iniziato a dare segni di nervosismo nelle ultime parti del viaggio...più ci si avvicinava alla meta, maggiori erano. Le pantere ruggivano di frequente a cavalli ed al caprone, questo aveva caricato un paio di volte ed i cavalli scalciavano rischiando di far cadere coloro che trasportavano.
- Non mi piace questo - disse Laren estraendo uno dei suoi pugnali incantati - proprio per niente.
- Le creature hanno sensi più acuti dei nostri, amica mia - le rispose Jendevis - di sicuro loro stanno provando qualcosa che a noi sfugge. -
- Si ma...tu sei in parte orso, pantera...e chissà cos'altro! Non senti nulla tu? -
Jendevis scambiò uno sguardo con Manwe prima di rispondere - Si. Lequilibrio della natura è stato variato in quest'area...non so dire per quanto sia estesa quest'influenza ma è ampia.
- Molto più di quanto tu pensi! -
I tre elfi della notte si girarono all'unisono verso Deathspike che proseguì - il tessuto stesso della nostra realtà è stato squarciato da forze arcane e demoniache estremamente potenti. Dobbiamo stare pronti a tutto, molto più del solito. -
- Puoi definire con esattezza cosa sia successo? - Sarya aveva sentito la loro discussione.
- Forse...a dire la verità non ho idea esattamente di cosa sia stato fatto, ma esiste un incantesimo per mettere in evidenza tracce di quanto fatto. Se sono state lasciate. -
- Puoi mettere in atto questo incantesimo? -
- Si, ma necessiterò di aiuto da Elenid ed Halliwell. Avete capito a cosa mi riferisco? -
- Si - disse Elenid - ma non l'abbiamo mai provato prima d'ora. Abbiamo imparato quanto necessario per la parte di evocazione, ma ignoriamo quanto sia necessario per la parte arcana.
- A quello ci penso io, anche se...nemmeno io ho mai provato questo incantesimo prima. - disse il mago.
A bassa voce e ridacchiando Wolborg sussurrò a Shieed - Ho un brutto presentimento per questo. -
- Già...tieni pronte le asce! -
- Abbiamo bisogno di reagenti - puntualizzò Halliwell - forse dalle creature della zona qualcosa si può recuperare. -
Deathspike controllò il proprio zaino - Si, anch'io devo attrezzarmi. Per velocizzare le cose potremmo andare in gruppo. Cacciatori...abbiamo bisogno della vostra abilità nel seguire le tracce. -
- Vi seguo - disse Meushi.
- Io pure - replicò Momor.
- Perfetto, andiamo. Con un pò di fortuna potremmo essere di ritorno prima del tramonto. -