Autore Topic: Stelle Cadenti XXIII - 18: A una sola voce (seconda parte)  (Letto 1322 volte)

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Stelle Cadenti XXIII - 18: A una sola voce (seconda parte)
« il: Dicembre 09, 2010, 10:00:30 am »
- Nulla in contrario e infatti il prossimo "atto" è fondamentale, profeta, per il raggiungimento del nostro comune obiettivo.-
- Il terzo oggetto senza il quale nulla è fattibile. - meditò Velen fissando la luce di Al'ar al centro della sala.
Thrall piazzò entrambe le mani sul tavolo e si sporse in avanti:
- Non perderò tempo prezioso farneticando sulle motivazioni di quanto sto per dire essendo evidente a tutti cosa dobbiamo fare: dobbiamo attaccare il Tempio Nero, dobbiamo attaccare Illidan, abbatterlo e strappargli il teschio che custodisce.  Quando mesi fa il mago ha chiesto la fiducia di Thrall e dei suoi fratelli, Thrall ha dato fiducia all'umano, permettendo che le sue forze, qualsiasi esse siano, afferrassero l'oggetto e lo portassero con sè.  Oggi questa tavola ha due dei tre oggetti di cui abbiamo bisogno e due dei tre oggetti sono da un lato del tavolo!  Non rinnego mai i miei alleati fino a quando la fiducia è reciproca, ma alla luce di questa scoperta e del fatto che la pace si regge sull'equilibrio, come lo stesso mago ha più volte ribadito quest'oggi, io, Thrall Go'el, chiedo di guidare l'assalto alla Fortezza Nera e di strappare all'elfo maledetto quello che fu il teschio di un mio fratello orco.  Chiedo formalmente di prendere l'oggetto al fine di presentarlo io stesso al tavolo come il nano ha fatto per primo e l'umano, oggi, per secondo! -
- I tauren e i troll appoggeranno la richiesta del valoroso Thrall. - disse Cairne fissando l'orco immobile.
Varian si voltò verso il re dei nani il quale si stava passando una mano tra la folta barba.
- Se ci sono dubbi sulla mia lecita richiesta, che vengano resi pubblici! - quasi gridò Thrall fissando direttamente re Varian.
Il sovrano di Stormwind si voltò lentamente e ricambiò lo sguardo del suo nemico:
- La proposta del Signore della Guerra non è certo infondata: è vero, come negarlo, alla base di ogni alleanza vi è l'equilibrio tra le forze in campo, tuttavia quanto afferma l'orco pecca di un semplice errore di valutazione.  Questa... parte del tavolo della quale faccio parte, non possiede due oggetti, ma soltanto uno.  I Kirin Tor di cui l'Occhio Viola ne è parte non rappresentano noi quanto non rappresentano voi: sono invece espressione di solo loro stessi.-
- Quindi ha ancora più senso quanto ho detto! - ribadì Thrall digrignando le zanne.
- Errore: non ha senso parlare di fazioni oggi, non ha senso parlare di lati del tavolo... nonostante io per primo trovi difficile parlare in questi termini.  La verità, anche se poco piacevole è che oggi e fino a quando non avremo fermato ciò che mostrano le visioni, l'Alleanza e l'Orda non sono più lati opposti di un tavolo, ma sono complementari!  Non abbiamo chiesto noi di essere custodi dell'Occhio come non avete chiesto voi di non essere possessori del Teschio, quindi non ha senso discutere di cosa è stato, quando di cosa sarà.-
L'orco soffocò la sua ira tra i denti e prima che potesse replicare la voce armoniosa di Soridormi scivolò dolce nella sala:
- I dubbi che offuscano la ragione di voi tutti sono prevedibili come la notte dopo il tramonto.  Secoli di barbarie perpetrate da ambo gli schieramenti sotto il vessillo di una vittoria auspicata e mai raggiunta hanno radicato nei vostri cuori risentimenti difficilmente separabili dai pensieri razionali dettati da quanto stiamo per affrontare.  L'esistenza, del resto, è un susseguirsi di eventi dettati dal proseguire del tempo che difficilmente può essere anticipato.  Il camminare su un sentiero già battuto dalla Visione porta il mortale a regredire al suo stato di neonato, inconsapevole, privo di esperienza e avvezzo a studiare il presente, a vivere nel presente, senza alcuna voglia di cimentarsi nel futuro... ma di futuro parliamo qui, un futuro già presente per mezzo degli occhi di due profeti che lo hanno raccontato.  La strada da imboccare è evidente, le modalità opinabili ma irrilevanti, quel che conta davvero è la scelta del tempo per agire e su questo l'attenzione dei presenti deve ruotare o non solo perderemo l'occasione, ma creeremo solo danno. -
- Tempo, ancora tempo, sembra quasi che per voi tutto ruoti su questo. Ridicolo. - ribattè il signore degli elfi del sangue sorridendo.
- Proprio un elfo che non comprende la differenza tra tempo ed evento e l'importanza di tale distinzione. Questo è ridicolo. - aggiunse caustica Soridormi.
- Beh, a dire il vero, signora drago, mi risulta che il corso del tempo sia stato già alterato una volta, di recente, ad opera della Regina Naga e del Principe decaduto Kael’thas... - la punzecchiò Sylvanas con un sorriso beffardo.
Lady Soridormi si irrigidì.   
- L'aver sventato i piani di Vashj e Kael’thas non è detto che abbia anche evitato gli effetti di una simile alterazione.  Le onde concentriche generate dall'aver giocato con la linea temporale sono imprevedibili. -
- Oggi non conta l'intera durata del giorno, ma solo l'ascesa o il tramonto del sole sul nostro mondo e se sarà luce o tenebra dipenderà da ciò che apprenderemo dai segni insiti nella Visione e su come decideremo di reagire ad essa. - Cairne concluse la frase sbattendo lo zoccolo al suolo. 
- Non concordo. - rispose asciutta Soridormi.
- In effetti discernere di filosofia ora non credo sia produttivo. - concordò con cautela l'arcimago Cedric.
- Ciò nondimeno io voglio ascoltare la Signora delle Scaglie, disse Re Magnus annuendo grevemente, i suoi pensieri sono preziosi. -
Bairne, si avvicinò all'orecchio del padre e cominciò a bisbigliare qualcosa.
- Il tempo non può essere slegato, gli eventi non possono prescindere gli uni dagli altri. Se volete ottenere qualcosa di sensato dovete seguire il semplice principio di causa ed effetto. -
Re Magnus ascoltava con attenzione, poi lanciò un'occhiata di fuoco al giovane Bloodhoof che continuava a bisbigliare alle orecchie mobili del padre.
- Cos'è?:, ruggì il nano, ora anche i bambini hanno voce in capitolo nelle faccende dei grandi? -
Il rappresentante dei tauren puntò il nano, incredulo di una simile interruzione:
Il tauren smise di parlare e fece per avanzare verso il tavolo, ma il padre lo fermò con un braccio, prima di alzarsi in piedi.
- Bairne è il mio consigliere, re dei nani, è in funzione di questo ascolterò il suo pensiero... o sotto terra si valuta la saggezza sulle lune trascorse e non sulla maturità dei pensieri? -
- Non contesto tuo figlio quale consigliere, ma contesto i modi! Parlava un membro del consiglio e... -
- ...e infatti nessun'altro parlava, mentre chi ha interrotto il discorse è stato il re dei nani! - disse Thrall prima di lanciare una sprezzante risata fissando il soffitto.
- Non mi sembra che hai accettato di buon grado un semplice sguardo pocanzi, però, Signore della Guerra, mentre noi dovremmo tollerare i "consigli" infiniti di un ragazzo a suo padre? - ruggì re Varian mettendo fine alla risata di Thrall.
- Cosa vorresti insinuare, umano!-
- Solo l'evidenza. -
- Vi prego calmatevi, non sono qui i nostri avversari. - disse l'alta sacerdotessa di Elune volgendo il suo sguardo penetrante prima a Varian e poi a Thrall.
- Non si tratta di calmarsi, ma di imparare le buone maniere. - rispose re Magnus con sarcasmo.
- Buone maniere? Te le mostro io le buone maniere! - gridò Thrall schiaffando per l'ultima volta la destra sulla tavola prima di alzarsi e prepararsi allo scontro con Varian.
- Bambini!, bambini che giocano! - i quattro elfi collegati dalla runa magica parlarono all'unisono con una cacofonia di voci disarmoniche e sinistre.  Il fumo di Alexstrasza si tinse di sfumature verdognole, prima di tornare a ardere di rubino.
- Osservare il patetico teatrino mortale mi disgusta almeno quanto soltanto immaginare di assistere all'esibizione vuota di potere, qualora doveste aver ragione dell'elfo traditore Illidan!  Osservo voi piccoli mortali chiedendomi perchè una visione così possente sia stata posta nelle vostre maldestre mani.  Bambini che giocano alla cieca con lame ed uncini, incuranti dell'altrui incolumità.-
Thrall e Varian si fissarono un'ultima volta, poi entrambi si ricomposero. 
- Regina della Vita, le vostre parole come l'implacabile e abbagliante luce dell'alba, portano la verità e il rigore su questa tavola. A nome dei presenti tutti, io mi scuso. - Il gigantesco druido, contravvenendo al suo ruolo di consigliere, non aveva potuto tacere.
- Concordo con l'elfo. - disse con un filo di voce lo gnomo, timoroso di essere redarguito e quando questo non accadde, ribadì la frase con decisione fissando col mento alto la luce di Al'ar.
- Non mi scuserò con te, re degli uomini, perchè le offese sono offese, ma è vero: non è questa l'arena dove confrontarsi, non è questo il momento... come dice del resto Soridormi.  Pertanto, metto pace, per ora e ribadisco: vogliate dare a Thrall l'onore di muoversi sulla Fortezza Nera e portare indietro il terzo oggetto. -
- Gli umani a favore, iniziò Varian fissando prima l'orco poi l'essenza della regina di tutti i draghi oltre la nube di fumo, è a favore a quando detto dall'alleato al tavolo, rimandando tempo e luogo per il confronto, ed è a favore nell'affidare al Signore della Guerra il comando della spedizione che assedierà il Tempio di Illidan... tuttavia, non ritengo accettabile che tutti i rischi siano in capo agli orchi.  L'assedio della Fortezza Nera sarà lungo e sanguinoso pertanto offro un plotone dei migliori uomini che egli disponga per rinforzare la falange che colpirà Illidan.-
- Anche i nani faranno altrettanto. -
- Così come il popolo degli Abbandonati. -
- E' deciso, quindi: le forze alleate marceranno sul Tempio di Illidan sotto il comando di Thrall e dei suoi generali.-
L'ambasciatore Tristesole annuì prima di chinarsi e sussurrare alcune parole all'orecchio del Magister Rommath il quale, annuendo, prese la parola.
- Alleati fedeli dell'Orda, prima, di questo Consiglio, oggi, anche gli elfi del sangue marceranno con le loro truppe di eccellenza contro Illidan, il Traditore; tuttavia, prendo la parola per rendervi consapevoli di una contingenza che deve essere affrontata prima.  Affrontare Illidan senza disarmare uno dei suoi più potenti alleati è rischioso e può compromettere l'intera spedizione.  Non è un segreto, infatti, che Kael’thas sta costruendo un esercito di macchine alimentate dal mana estratto a Netherstorm proprio nella Valle delle Ombre di Luna, a pochi giorni di marcia dal Tempio di Illidan.  Se richiederà un notevole sforzo di risorse e vite creare una breccia nelle mura della Tempio Nero e sconfiggere Illidan, non possiamo avanzare con l'ombra di un attacco alle spalle o, peggio, non è contemplabile raggiungere la Fortezza e scoprire che è circondata dalle truppe meccaniche dell'Alleato.  Dobbiamo fermarlo prima, dobbiamo rendere inutili quelle truppe e per far questo è necessario da un lato prendere il controllo degli estrattori di Netherstorm in modo da escludere la fonte di energia delle sue blasfeme macchine e, in secondo luogo, lanciare un attacco al Castello Sospeso di Kael’thas e porre fine alla sua esistenza.  Vorrei inoltre sottolineare, che controllando glie estrattori, priveremo Kael’thas non solo della fonte di energia dei suoi costrutti, ma anche e soprattutto della linfa che alimenta lui come tutti noi elfi del sangue: il mana.  A tal proposito, non posso non presentare finalmente ad un tavolo come questo la necessità, le necessità mie e dei miei fratelli.  Da sempre scacciati, da sempre raminghi.  Le fonti di mana di Netherstorm sono finalmente quello che permetterà alla mia gente di ottenere serenità ed equilibrio, valori ormai che cerchiamo da secoli.-
- Consentimi di dire, da quando avete tentato di impadronirvi della Pozza del Sole... solo che la storia spiega con dovizia di particolari gli effetti della vostra opera... che da questo ne sia conseguito un esilio o una diaspora, credo che possa tranquillamente affermare che si tratti di una pura conseguenza alle vostre azioni. - disse Sylvanas intrecciando le dita ed appoggiandosi al tavolo, senza rivolgere neppure uno sguardo al Magister Rommath.
- In effetti, Magister, gli estrattori di Netherstorm sono una fonte di energia portentosa e come potrete senza dubbio immaginare, un simile potere nelle mani di una sola fazione potrebbero spostare molte cose. - aggiunse Re Magnus accarezzandosi la barba. - Ciò nondimeno è qualcosa che va fatto: posso essere d'accordo col mio amico nano come, almeno da un punto di vista etico, con le argomentazioni dell'elfo del sangue, resta però innegabile che la minaccia di Kael’thas è una minaccia al Progetto e come tale deve essere spazzata via.  Quel che seguirà sarà oggetto di un altro tavolo e confido che anche il Magister concorderà di dedicare alla questione una sede appropriata e la massima attenzione. -
L'elfo del sangue sprofondò nel bavero del suo vestito: era evidentemente contrariato, poi Tristesole sussurrò alcune parole che, evidentemente, Rommath trovò convincenti e si rilassò.
- Le parole di Re Varian sono sagge e anche se la questione sollevata per me è pari se non di importanza superiore al Progetto, acconsento a trasferire le discussione su di un altro tavolo che, però, voglio venga fissato non appena avremo concluso questa fase. -
- Credo che siamo tutti d'accordo. - disse Thrall lanciando occhiate di fuoco a tutti i partecipanti. - Sì, lo siamo, è evidente. - ribadì l'orco.
- Molto bene allora: è deciso.  La strategia che questo Consiglio porrà in essere da subito sarà la seguente: sotto il comando di Thrall, il Signore della Guerra, le nostre truppe di eccellenza marceranno sul Tempio di Illidan, ma prima che le truppe raggiungano la meta, lanceremo un attacco simultaneo a Netherstorm a tutti e cinque le Manaforgia.  Questo impedirà a Kael’thas di alimentare il suo esercito di macchine a Netherstorm come nella Valle della Ombra di Luna.  Non appena avremo i rapporti della conquista degli estrattori, lanceremo l'attacco definitivo a Illidan e alla fortezza volante di Kael’thas e con il terzo oggetto saremo finalmente pronti. - disse Varian piantando un pugno sulla tavola.
Un coro di assensi riempì la sala e quando il brusio scemò, riprese la parola la regina dei non-morti.
- Tutto molto convincente, salvo un particolare che stiamo trascurando: chi assalterà Kael’thas.  Il re degli uomini ha sottolineato che le nostre troppe di Elite andranno a combattere la minaccia più seria, quindi quale sarà la risorsa sacrificabile da impiegare in una missione di fatto marginale e, comunque, tutto sommato non fondamentale quale uccidere un elfo del sangue asserragliato in una prigione sospesa dalla quale, senza il mana ricavato dai suoi estrattori, non potrebbe comunque scappare? In parole povere: chi mandare in una missione di fatto quasi inutile? -
- Un enigma affascinante... - disse lo gnomo abbassando il capo alla luce di Al'ar con espressione grave e concentrata, ma tenendo l'oculare del suo elmo meccanico ben fisso sul petto della non-morta.
- A questo ritengo di avere io la soluzione, disse l'arcimago Cedric annuendo ad un suggerimento della sua fedele apprendista - Ritengo di avere la risorsa "sacrificabile" che noi tutti stiamo cercando. –

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren