Autore Topic: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale  (Letto 3607 volte)

Sceiren

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Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« il: Dicembre 10, 2010, 11:07:21 am »
21
Oltre il portale


- Whitescar! –
- Agli ordini! –
- Raduna i tuoi uomini e assegnali ai capi classe! Roredrix per i combattenti, Scieren per maghi ed evocatori, Ilaria per sacerdoti, Selune per i paladini. –
- Si signore! –
La folla esultate era esplosa in una miriade di frammenti apparentemente impazziti, ma ciascuno con una precisa destinazione.
- Muoviamoci! – disse Roredrix battendo le mani e prendendo a correre verso l’interno della torre.
- Quando sarà attivo il portale degli evocatori dall’altra parte? – chiese Ilaria sistemandosi le spalline sul suo abito da battaglia.  Il mantello bianco e oro spiccava su un corpetto attillato e ricamato dalle molteplici rune evidentemente magiche.
Erebus fissò il sole in rapporto con la gigantesca torre di A’dal al centro dell’Anello Esterno.
- Penso tra un paio d’ore circa.  Di certo non voglio fare tardi. –
- Tu fai SEMPRE tardi, Erebus. –
- Sì, vero, ma qui non si parla solo di me, però… - e sorrise.
- Muoviamoci anche noi, abbiamo del lavoro da fare. – puntualizzò Tillisha esternando il suo temperamento da draeneo che di tanto in tanto sgusciava fuori mostrando tutta la sua ruvida determinazione.
- Molto corretto.  Cara, passa da Shaday e assicurati che stia prelevando il giusto per noi e non il giusto secondo lui, quindi torna da Whitescar e vedi se è pronto l’elenco dei novizi… voglio dire, dei nuovi templari neri.  Mi occorrerà sapere di che forze disponiamo una volta arrivati dall’altra parte. –
- Ci penso io. –
- Io vado a preparare Illentar. –
- Lo porti con noi? – chiese Bryger sollevando un o dei suoi cespugliosi sopraccigli.
- Sì, non me ne separerò più.  Vado a parlare con Gàia. –
- Quell’elfa è una santa. –
-Puoi esserne certo Bryger. –
E scomparve in una nuvola di energia arcana.

* * *

Le ombre proiettate da forme e persone erano schiacciate sotto i piedi dei loro creatori.  Era mezzogiorno quando Ilaria e Selune chiamarono gli ufficiali i quali a loro volta convocarono tutti i templari neri a raccolta.  Erano pronti, tutti erano pronti.  Sceiren aveva lasciato Illentar alle cure di Gàia per badare al piccolo mezz’elfo una volta dall’altra parte e, comunque, entrambi erano presenti in orario proprio come il mago.  Erebus fissò il sole a perpendicolo sul tempio di A’dal ed annuì.  Era il momento.  Posò lo zaino a terra, quindi impose le mani e cominciò a intonare una nenia dai toni gutturali e cupi.  Mosse le mani puntando prima il cielo poi il suolo, quindi una sfera violacea lasciò una piccola bisaccia di pelle che teneva sempre alla cintura e si fermò poco distante dalle sue mani che continuavano a muoversi descrivendo cerchi concentrici sempre più larghi.  La sfera violacea ebbe un sussulto, quindi collassò verso il basso penetrando il terreno poco distante dei piedi dell’evocatore.  Un sibilo sinistro serpeggiò tutto intorno, quindi, come vomitate dalla terra stessa, emersero lentamente due corna nere come la notte, due corna scure e contorte, evidentemente strappate alla testa di qualche oscura creatura dell’abisso.  Erebus si allontanò di un passo continuando con la sua nenia.  Le corna emersero completamente mostrando il teschio al quale erano sigillate: il teschio di un demonio, senza volto, senza occhi, senza bocca. Lentamente l’artifizio evocato da Erebus prese forma: due spalle larghe e spioventi si allargarono a destra e sinistra dalla testa del demone, ma non vi erano braccia al termine di quelle spalle, quanto ali, due ali di pipistrello che ripiegandosi su sé stesse, scendevano verso il basso raggiungendo il suolo.  Al centro, cominciò brillare una luce vermiglia, poi via via sempre più scura, simile al colore del sangue.  Il portale si attivò mostrando tra tinte vermiglie dalle più svariate sfumature, nuvole e lampi.
- Il portale è aperto qui come dall’altra parte, prepariamoci! Roredrix, il tuo gruppo sarà il primo a passare, poi via via tutti gli altri. –
Il guerriero annuì.
- Mi viene in mente di aver dimenticato la mia “seconda” spada in camera… vederci dopo, no? – disse Utet rivolgendosi ad un vecchio guerriero alle sue spalle.
- Non devi vergognarti di avere dei dubbi riguardo a quel passaggio: io uso i portali di Erebus da quando lo conosco e ancora non mi sono abituato a quel che si vede una volta dentro.  La cosa che personalmente non sopporto è quel senso di nausea e la puzza…-
- Molto divertente Tenakah, davvero molto divertente. Tuttavia dimentichi una cosa: io passerò per primo e questo lo sai cosa vuole dire? – Il vecchio guerriero fissò indifferente il giovane gigante bardato di tutto punto e pronto.
- Se io entro per primo, sarai TU, nel caso non dovessi trattenere la colazione, ad accorgertene per primo! – E ridendo azzerò con due larghe falcate la distanza che lo separava da Roredrix.
- Pronto? –
- Pronto a tutto, non dimenticare che io sono il migliore dei tuoi uomini, Roredrix, io sono l’Elite! – Roredrix sorrise, quindi attraversò il portale, seguito da Utet, Tenakah e poi via via tutti gli altri.

* * *

Aveva sperato che quel momento non arrivasse mai. Aveva pregato Elune di non provare mai quel vuoto infinito, un vuoto che una volta provato difficilmente, si diceva, sarebbe stato in futuro completamente colmato.  Intorno a lui il nulla, solo colonne rosse che dall’invito buio sotto i suoi piedi si innalzavano perdendosi in una nebbia violacea sopra la sua testa.  Non era il senso di vertigine, l’idea di trovarsi sospeso in un limbo che neppure nei suoi incubi più inquietanti ed oscuri aveva immaginato, non era l’idea di venire trasportato da una forza contro la quale nulla poteva o la consapevolezza che anche volendo non avrebbe mai potuto tornare indietro, alla realtà che conosceva, ai profumi, alle forme, ai suoni a lui noti; non era nulla di tutto questo che lo turbava, quanto il sentirsi per la prima volta da quando era nato, solo, sperduto, completamente e profondamente abbandonato, lontano dal suo mondo, lontano da ogni cosa.  Kimmolauz stringeva il suo arco con tutte le sue forze, era ormai tutto quello che gli restava, l’unico appiglio ad un passato così lontano, una, dieci, cento vite prima.   Sua madre, fin da quando aveva mossi i primi passi, gli aveva raccontato di come la grande Madre si prendeva cura di ogni suo figlio, di come dalla formica al drago tutti erano collegati, interconnessi, attraverso una catena indissolubile i cui anelli altro non erano che tutte le forme di vita.  E Kimmolauz amava quella storia perché sentiva nel suo cuore che era vera, che il boschetto che aveva esplorato ancora bambino era parte di lui, così come era parte del suo essere l’intera Darnassus, il mondo tutto, dalle montagne alle profondità dei mari, sentiva di esserne parte… fino ad ora, fino a quando era entrato nel portale di Erebus.  Dentro l’oblio, solo il vuoto e ogni attimo si moltiplicava nella sua testa, dentro il suo cuore, si moltiplicava corrodendolo fino al midollo.   Kimmolauz voleva piangere: il dolore che provava era incommensurabile, inspiegabile, eterno: la grande Madre, in quel tunnel di folle oscurità, dov’era? Perché lo aveva lasciato? Come aveva potuto! Il dolore divenne rabbia.  Come poteva dopo una vita passata a lodarla abbandonarlo così, senza preavviso alcuno! Kimmolauz sentì ardere le guance dove le lacrime scorrevano.  Era come se scavassero solchi incandescenti nelle sue gote, poi il calore divenne più forte e l’elfo si sentì avvampare: avvertì pericolo.  Strinse il suo arco e lo puntò, ma le braccia non rispondevano, sentiva l’impugnatura della sua arma, ma nonostante tutte le sue forze, non riusciva a puntare l’arma verso la minaccia.  Le colonne vermiglie si dissolsero quando una fiammata di dolore lo raggiunse.
- Ilaria, si sta riprendendo! – gridò Chesterum alla consorella.  La sacerdotessa lasciò che Baghy si prendesse cura di Eagle, ancora sotto shock, saltò Dyanor a terra in preda a convulsioni e raggiunse l’elfo ancora in stato confusionale.
- Kimmolauz, Kimmolauz! Guardami, va tutto bene, guardami! – l’elfo, fissando il vuoto, cercava di combattere la confusione, il caos che lo aveva travolto, poi mise a fuoco Ilaria, si concentrò sulla sua traccia bionda e la riconobbe.  I tremiti rallentarono fino a sparire, poi inspirò e si rilassò.
- Cosa?... – sussurrò asciugandosi le lacrime.
- Non lo so. – disse Ilaria.
Erebus si appoggiò a Blackill, quindi con passi incerti raggiunse Albina.
- Ma cosa diavolo sta succedendo? –
L’evocatrice fissò coi suoi occhi candidi il compagno e non rispose.  Alle sue spalle il portale si sgretolò riducendosi in una poltiglia di fango.
« Ultima modifica: Dicembre 21, 2010, 05:51:59 pm da sceiren »

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

amministratore.tdo

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #1 il: Gennaio 09, 2011, 02:15:09 pm »
Faccio fatica a pensare ad Albina come ad un personaggio femminile, mi viene sempre in mente la faccia di Mauri!!!  :grin:

Anishy

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #2 il: Gennaio 09, 2011, 03:20:07 pm »
Faccio fatica a pensare ad Albina come ad un personaggio femminile, mi viene sempre in mente la faccia di Mauri!!!  :grin:
... non dirmi che con Rino ci riesci invece? ???

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #3 il: Gennaio 09, 2011, 06:13:38 pm »
In effetti... ma non potevo citare tutti i pg femminili usati da maschietti, inclusi i miei  :D

Utet

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #4 il: Gennaio 09, 2011, 07:10:13 pm »
... non dirmi che con Rino ci riesci invece? ???

Bhe si sa...al buio tutti i gatti sono neri  ^-^

Shemina

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #5 il: Gennaio 11, 2011, 05:57:53 pm »
Ecco, ora mi immagino Mauri vestito da donna con la succube che lo frusta. Che brutta immagine...devo smetterla con i siti porno sadomaso!

In ogni caso, GZ a Pietro per le nuove puntate..bisognerebbe farne un'edizione complessiva, alla fine della storia:)

amministratore.tdo

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #6 il: Gennaio 11, 2011, 06:11:12 pm »
Ecco, ora mi immagino Mauri vestito da donna con la succube che lo frusta.
:perchè: :perchè: :perchè:

Shemina

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #7 il: Gennaio 11, 2011, 06:35:35 pm »
:perchè: :perchè: :perchè:

Ora non dormirai più la notte eh! MAIALONE!

WhiteScar

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #8 il: Gennaio 11, 2011, 11:20:18 pm »
Agli ordini!  :RNR:

Utet

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #9 il: Gennaio 12, 2011, 10:09:10 am »
GRANDE SCEIREN!!!  :D

Sceiren

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #10 il: Gennaio 12, 2011, 12:24:32 pm »
Grazoe, beh, sì... non credevo di raggiungere il cuore di tanti lettori ahahahahahahah (soprattutto le notti degli stessi dove invece di  :gioggio: credo ora facciano  :wall: ) ^^

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

Shemina

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #11 il: Gennaio 12, 2011, 03:01:28 pm »
Grazoe, beh, sì... non credevo di raggiungere il cuore di tanti lettori ahahahahahahah (soprattutto le notti degli stessi dove invece di  :gioggio: credo ora facciano  :wall: ) ^^

Beh, lo sai che per te ho una passione. Per tranquillizzare tua moglie, non è amore, ma solo carnale sessualità! :sbav:

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #12 il: Gennaio 12, 2011, 06:34:16 pm »
Beh, lo sai che per te ho una passione. Per tranquillizzare tua moglie, non è amore, ma solo carnale sessualità! :sbav:
:perchè:

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Shemina

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Re: Stelle Cadenti XXVI - 21: Oltre il portale
« Risposta #13 il: Gennaio 12, 2011, 06:48:54 pm »
:perchè:

E' come quella sera in birreria a Torino! Non mi ti ritrarre! Apriti! O0