8. Primo contatto
Ogni singolo passo in direzione della grande cosa di metallo incastrata nella motagna era corredato dal rumore di cristalli che si frantumavano sotto i piedi. Il gruppo avanzava compatto, smontando dalle cavalcature ed aiutandosi a mantenere il proprio equilibrio aggrappati alle redini. - Mai visto nulla del genere... - disse Palladio e le persone attorno a lui annuirono. Wolborg si rivolse a Meushi mentre le camminava accanto - Credo che qui nemmeno una delle tue pianticelle ce la farebbe a crescere! -
- Puoi scommetterci - ribattè l'elfa - ne ho visti di posti strani...comprese le profondità delle montagne scavate dai nani e sempre ho trovato un angolo dove la natura fosse riuscita a trionfare e far crescere qualcosa. Un fiore, uno stelo d'erba, del muschio...ma qui....temo davvero che qualunque cosa sia successa, il terreno farà davvero fatica a riprendersi. -
- Beh...non se tu l'accudissi - replicò l'elfo assicurandosi di non incontrare il suo sguardo nemmeno di striscio - Meushi lo osservava sorridendo.
L'intero gruppo osservava la devastazione mentre procedeva. L'attenzione di tutti fu focalizzata quando si trovarono a circa un centinaio di metri dalla spaccatura nella montagna. La temperatura infatti si era man mano alzata e non era difficile capire il perchè. Erano le tre pareti circolari che emettevano altrettanti sbuffi di fumo a distribuire calore nel territorio circostante.
Sarya alzò la mano sinistra ed il gruppo si fermò.
- Non so voi...ma io sto facendo molta più fatica a trattenere la mia cavalcatura dal momento in cui abbiamo iniziato la discesa nel cratere. Dato che qui non ci sono alberi, credo sarà complesso assicurarle da qualche parte. Dobbiamo lasciarle andare. -
- Si, anch'io ho avuto da fare con il mio cavallo - disse Rambosso.
Con un generale senso di riluttanza la maggior parte del gruppo salutò la propria cavalcatura cercando di allontanarla. Alcune più di altre sembravano combattute a voler abbandonare il proprio compagno, ma entro breve il gruppo si allontanò nell'esatta direzione dalla quale erano arrivati. Unica eccezione furono le cavalcature degli evocatori e dei paladini. Le prime si dissolsero in una pozza d'ombra apertasi sotto di loro, mentre in una colonna di luce i destrieri dorati si innalzarono verso il cielo.
- Mi mancherà Klunk - disse Thorrin - con lui se ne va anche la mia scorta di birra scura preferita! -
- Non ti preoccupare nano - disse Manwe - se non ho inteso male le intenzioni di quelle creature, torneranno nella zona paludosa ed attenderanno qualche tempo prima di allontanarsi. E' probabile quindi che ci troveremo a breve. Non disperare! -
- Muoviamoci - disse Sarya - Banedon e Jendevis in testa. Numenor e Manwe a chiudere le fila. Cerchiamo di tenere i curatori al centro del gruppo e gli altri attorno a questi ultimi. Non sappiamo cosa ci aspetta. - Tutti misero mano alle proprie armi: spade e mazze, artigli e zanne.
Dopo pochi minuti il gruppo compatto si trovava molto vicino al colosso di ferro. Le pareti erano estremamente lisce, molto più di quanto potessero ottenere i mastri del ferro di Ironforge.
Deatharrow non potè resistere a lungo ed allungò una mano fino a toccare la superficie della struttura. - E' fredda - disse - e sembra vibrare. -
Dato che l'elfo era ancora in piedi e non stramazzato al suolo, anche altri si convinsero a fare lo stesso.
- Mi chiedo chi abbia realizzato una cosa del genere. - chiese Numenor.
- Forse loro - disse Shieed puntando il dito verso l'alto della parete. Vi era raffigurato uno stemma arancio composto da due rune: una a forma di W l'altra a forma di Y. Le due rune erano una sovrapposta all'altra come a formare un'unico disegno. Al di sora ed al di sotto di esse vi erano altre due file di rune che recitavano "WEYLAND-YUTANI CORP." "BUILDING BETTER WORLDS"
- Qualcuno ha idea di cosa possano significare? - chiese Sarya - Non riconosco la scrittura. -
- Non è Elfico e neppure Draconico - disse Jendevis.
Quando gli sguardi di tutti si trovarono su di lui, Thorrin disse - Nessuna lingua dei nani che io conosca assomiglia a quelle cose -
- Ottimo - disse Shieed - dov'è Occult quando ti serve?! -
- E verò - rispose Numenor - a pensarci bene, questa cosa ricorda i racconti fatti da Occult in merito al loro esodo. -
- Un altro vascello di Draenor quindi? - chiese Rambosso.
- Non lo so - rispose Sarya - ho visto Occult scrivere in diverse occasioni, ma nulla assomiglia a queste rune. -
- Li ce ne sono altre - disse Meushi
- Dove? -
- La in alto - rispose indicando con la mano sinistra -
Le rune indicate dall'Elfa della Notte erano disposte su tre righe e nella parte sinistra rovinate dall'impatto e bruciate dal fuoco. Quanto si riusciva ancora a vedere recitava "ACO" "ERIMENTAL LAB" "ULE GAMMA"
- Non aiutano di certo - sbottò Palladio - ne sappiamo quanto prima -
- Dobbiamo entrare per tentare di capire qualcosa - sentenziò la sacerdotessa.
- Entrare?! Per quale motivo? - ribattè Palladio - La nostra destinazione non è questa. L'ingresso che stiamo cercando noi è molto più a Sud di qui, giusto Banedon? -
Il guerriero annuì
- Perciò qui non dobbiamo entrare! - I toni delle voci iniziarono ad alzarsi
- Ricordi la parola che abbiamo dato al comandante McLane? Beh io si! Ho detto che se fossimo stati in grado avremmo cercato di capire cosa è successo a DIECI persone che non hanno fatto ritorno da una misisone di ricognizione!! Cosa dovremmo tornare a dire ora? - dando le spalle alla struttura gli puntò contro l'indice sinistro - Che un gigantesco non-so-cosa di metallo è sbucato dal cielo, ha ridotto in cenere la zona ed ha impattato contro le montagne?! A me non basta!! -
- Sarya, calmati - disse Numenor appoggiando una mano sul braccio alzato dalla donna - non è il caso di scaldarsi troppo. Manteniamo la calma. -
- E' anche possibile - intervenì Rambosso - che se davvero questo è un vascello di qualche genere, vi sia un equipaggio a bordo. Un equipaggio che potrebbe aver bisogno d'aiuto... -
- Un equipaggio che potrebbe essere ostile! - replicò Palladio guardando il sacerdote e socchiudendo gli occhi dalla rabbia.
- Beh allora - disse Thorrin appoggiando il suo fucile sulla spalla destra - saremo pronti a dargli il benvenuto! -
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Spostandosi verso l'interno della caverna scavata dall'impatto, la parete della struttura in metallo mostrava segni più evidenti di bruciature, piegature ed in alcuni casi falle. Lo spazio fra la roccia ed il metallo consentiva a due persone di camminare affiancate, ma andava affievolendosi ad ogni passo.
- Più avanti di così non si può andare - disse Banedon che guidava il gruppo. Girandosi verso i compagni continuò - questa cosa è entrata direttamente nella montagna e le rocce cadute non consentono di proseguire. -
- Proviamo dall'altra parte! - disse Numenor dalle retrovie.
- Vado io - disse Manwe prima di trasformarsi in pantera e scattare verso la coda della struttura.
- Se questa cosa è davvero un vascello - disse Laren - allora dovrebbe esserci una porta...o meglio...almeno una. - sfilandosi i guanti poggiò entrambe le mani sul liscio metallo ed iniziò a sondare la superficie in cerca di un'eventuale apertura. Jelanda fece lo stesso.
Dopo pochi istanti Manwe fece ritorno, la pantera scosse la testa in senso di diniego subito prima di tornare elfo - Nessun passaggio dall'altra parte, anzi lo spazio a disposizione è di molto inferiore a qui. Se esiste qualcosa....dobbiamo trovarla da questo lato".
- Va bene - disse Sarya - dividiamoci in gruppi da tre, distanziamoci di un paio di metri e cerchiamo. Il gruppo si divise come detto ed iniziò quindi la ricerca.
Le falle che erano presenti nella superficie non consentivano il passaggio di un persona, tantomeno di uno dei compagni animali dei cacciatori, ed anche se le condizioni lo avessero permesso nessuno di loro avrebbe voluto farlo! Strani filamenti, liquidi e fumo fuoriuscivano da alcune di esse. In un paio sembravano anche essere presenti strani lampi di luce accompagnati da un forte ronzio.
- Forse qui c'è qualcosa! - gridò Kiriany. Nel suo gruppo, Laren era in piedi sulle spalle di Wolborg e stava tenendo le dita di entrambe le mani in una piccola fessura. - Sembra essere larga poco più di un metro ed alta quasi due...sembra davvero una porta. - Tutti si raggrupparono attorno a loro.
- Maniglia a scomparsa e cardini? - chiese Jelanda.
- Mmmm....no, non mi pare. Potrebbe essere una porta a scorrimento laterale. -
- O verticale - proseguì l'umana.
- Si esatto - confermò l'elfa
- Dovrei cercare di far leva in qualche modo, non mi sembra di vedere serrat... -
La frase fu interrotta dal rombo proveniente dalla montagna. La terra sotto i loro piedi aveva iniziato a tremare.
Wolborg si mosse di scatto per evitare di cadere e Laren perse la sua base d'appoggio. Con un balzo aggraziato ed una capriola atterrò accovacciata alle spalle del guerriero.
- Fuori di qui! PRESTO!! - gridò Banedon giusto un momento prima che rocce di diverse dimensioni iniziassero a cadere dall'alto. Nella corsa verso l'esterno, chi era dotato di uno scudo offriva protezione ad altri oltre che a se stesso. I restanti si coprivano la testa con le braccia al meglio che potevano.
In meno di un minuto tutti erano fuori dalla caverna, giusto dietro la fine del vascello. La terra smise di tremare.
- Giusto il terremoto ci mancava! - Shieed stava scuotendo la testa sconsolato.
- Non era un terremoto - ripose Thorrin guadagnandosi l'attenzione di tutti.
- Spiegati meglio nano - lo incalzò il paladino dandogli una pacca sulla spalla.
- Quello che intendo è che non è un terremoto nel senso "naturale" del termine. Noi nani siamo in grado di avvertire questi fenomeni in anticipo rispetto al loro manifestarsi. In questo caso...non ho avvertito nulla. Molto probabilmente la scossa è stata il risultato dell'assestamento di questa parte della montagna a seguito dell'impatto. -
- Dici che ne seguiranno altre? - chiese Sarya
- Forse...non posso dirlo con certezza. Non so se questa è stata la prima...o se ce ne sono state altre...davvero, non posso rispondere alla tua domanda. -
Il gruppo tornò a fissare la caverna in silenzio. Il nano ruppe il silenzio continuando - Quello che so è che se vogliamo entrare in quel coso - puntando il vascello con il fucile retto da un solo braccio - le nostre maestre dello scassinamento devono mettersi all'opera subito! -
Laren e Jelanda sorrisero.
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Con circospezione il gruppo rientrò all'interno della caverna e si dispose attorno alla presunta porta. Laren tornò in piedi sulle spalle di Wolborg ed iniziò a cercare di far leva nelle fissure a destra e sinistra della porta.
- Mmmm...qui credo serva un'azione di forza. Jelanda, passami gli attrezzi per le "maniere cattive" -
L'umana rovistò per breve tempo nello zaino ed estrasse una staffa di metallo lunga circa quaranta centimetri, ad un estremità piatta e leggermente ricurva. Assieme ad essa preparò anche dei piccoli cunei di metallo ed un martello, ma li tenne per sè.
L'elfa puntò la staffa di metallo nella fessura a destra della porta - Attento Wolborg, ora farò forza. -
- il guerriero allargò lievemente la distanza fra i suoi piedi ed assestò gli stivali nel terreno. - Quando vuoi - le rispose. Kiriany e Banedon afferrarono Laren poco sopra le caviglie per assicurarla meglio alla sua base d'appoggio. L'elfa fece forza.
Nulla.
Un secondo tentativo....nessun cedimento.
- No...forse dall'altra parte - disse estraendo la staffa.
- Prova dal basso verso l'alto - suggerì la ladra umana
- Ah vero...l'avevo dimenticato! - ed inserì la staffa al centro della base. Cominciò quindi a provare, ma i risultati non sembrarono migliori. Fino a quando non si caricò con tutto il peso del corpo sulla staffa sollevandosi da Wolborg. Un "clunk" metellico sancì il risultato dell'operazione e sbuffi di polvere fuoriuscirono dalle fessure che delineavano la porta.
- I...i cunei - disse Laren che si sforzava di non muoversi per evitare di vanificare il risultato ottenuto.
Jelanda balzo sulle spalle di Deatharrow che non si aspettava nulla del genere - Presto, presto! Portami al suo fianco! -
Una volta raggiunta Laren, Jelanda iniziò a puntellare i lati destro e sinistro dell'apertura, martellando i cunei. Lentamente Laren riportò i piedi sulle spalle di Wolborg e con gli stivali piegò verso il basso le lunghe orecchie dell'elfo regalandogli una buffissima espressione. Deatharrow con la fronte imperlata di sudore guardava l'Elfo della Notte al suo fianco e con gran fatica tentava di mordersi le labbra dall'interno per evitare di ridere. Il guerriero lo fiisava con uno sguardo di ghiaccio - Non...una...parola! - gli sussurrò. Il cacciatore volse quindi lo sguardo verso l'alto osservando il lavoro delle scassinatrici. Con la coda dell'occhio colse l'orecchio destro di Wolborg liberarsi dalla pressione e tornare di scatto nella sua più naturale condizione ed allora si morse le labbra ancora più forte.
Sopra di loro, Laren aveva del tutto ridistribuito il suo peso sulle spalle del guerriero ed aveva nel contempo inserito ancora più in profindità la staffa. Caricò di nuovo tutto il peso e la fessura si allargò. Jelanda riprese a martellare i cunei. Aveva appena finito il lato destro ed iniziato il sinistro quando, d'un tratto la porta emise un suono che nessuno di loro aveva mai sentito prima e scomparve completamente all'interno della struttura metallica. Laren, che ancora stava facendo forza, atterrò su Wolborg il quale per se l'equilibrio, trascinando con sè il cacciatore e la seconda scassinatrice.
Una voce arrivò da dentro il vascello: una voce femminile. La voce disse qualcosa che nessuno di loro fu in grado di capire, ma la frase fu corta e recitata senza particolare enfasi.
Thorrin stava puntando il fucile all'ingresso appena aperto. Lo stesso stavano facendo Momor e Meushi con i loro archi. - Chiunque tu sia esci lentamente e con le mani in bene vista!! - gridò il nano. Nessuno però eseguì quanto richiesto.
- Esci ora e nessuno ti farà del male...forse. - proseguì Thorrin e lo sguardo di Numenor ed altre quattro persone si posò su di lui - Che volete? E' la cosa più vicina alla verità che io possa dire in questo momento! -
- Non risponderà nessuno - disse Kiriany - chiunque sia stato sarà probabilmente tornato verso l'interno. -
- Esatto - confermò Sarya - ora non resta altro che entrare. Banedon, Numenor voi andate per primi, gli altri al seguito. Thorrin e Momor copriteci e chiudete le fila. Che tutti facciano la massima attenzione, potrebbe essere una trappola.
- "Potrebbe essere una trappola" è il mio secondo nome! - disse Deathspike sorridendo
- No - lo apostrofò Shieed mentre lo spintonava su una spalla - "Sono un pozzo senza fondo" è il tuo secondo nome! -
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