Sarya ruppe il silenzio - Capisci quanto diciamo? -
- Si - rispose lui - più parole...più capisco - l'uomo muoveva le labbra ma il suono sembrava in qualche modo catturato da quell'asta vicino alle labbra e riprodotto con un piccolo ritardo dal cubo sulla spalla.
- Vuoi dire che stai imparando ora il nostro linguaggio? - chiese Banedon
- Non io ma l'universal translator - disse indicando l'aggeggio sulla spalla - ecco...questo succede quando non riesce a tradurre. Usa...mie...parole. -
- Quel coso...ti sta insegnando a parlare?!!? - disse Deatharrow cercando di avvicinarsi e di brandire il piccolo oggetto miracoloso.
- Buono fratello....quel gingillo ci serve ora, non puoi smontarlo per i tuoi interessi!! -
- Aww...sempre a rovinare la festa!! -
- Allora vuoi farti curare quella mano? Poi parleremo! - disse Palladio
- Tu sei quello con le mani di luce!! Cosa volevi fare? Non ho mai visto gente come voi!! -
- Tranquillo cercheremo di spiegarci a vicenda, per ora cerca solo di stare fermo e calmo - disse Kiriany mentre Palladio aveva iniziato ad intonare la preghiera. Di nuovo le sue mani divennero fonte di Luce...e di nuovo l'uomo si irrigidì. Palladio terminò la sua preghiera e la luce discese sul braccio ferito. Non sortendo alcun visibile effetto. Il ferito guardava il suo braccio e lo strano tizio di fronte a se con aria interrogativa. Palladio guardava le sue mani del tutto incredulo.
- Visto? - disse Rambosso dalle retrovie.
- Cos'era quella luce, cosa avrebbe dovuto fare? Se volete aiutare...me...andiamo in infermeria. Si trova trova due ponti sopra di noi. -
- Non servono bende...serve solo che tu stia fermo! - disse il paladino iniziando nuovamente a salmodiare. La preghiera era più lunga questa volta e non dissimile da quella usata da Kiriany pochi minuti prima su Wolborg.
Questa volta la ferita sul braccio si rimarginò, in parte. L'umano, pervaso da uno strano calore, era del tutto sbigottito - Non può essere!! Come hai fatto?!!? -
Furono necessari altre due cure perché la ferita scomparisse del tutto. L'uomo continuava a tastarsi il braccio, incredulo di fronte a quanto aveva appena testimoniato.
Palladio si girò verso Rambosso e Kiriany con aria preoccupata - C'è decisamente qualcosa che non va con questo posto...non è Wolborg. -
- Parlando di posto...cerchiamo di capire dove siamo e chi siamo. Vuoi iniziare tu le presentazioni? - chiese Sarya all'umano.
- Si, tra l'altro il traduttore universale mi ha avvertito di aver estrapolato l'ottantacinque percento della vostra terminologia. Dovrei quindi riuscire ad esprimermi in modo più completo. Mi chiamo Zapp Brannigan, primo caporale della Compagnia Bravo, Marines Coloniali. Voi chi siete? -
- Il nostro gruppo si chiama FENICE, io sono Sarya ed arriviamo da Stormwind. -
- Stormwind?! Mai sentito. Che pianeta è? Fa parte della Federazione? -
- Federazione!? No...fa parte dell'Alleanza...è una delle capitali dei Regni dell'Est -
Zapp aveva un'aria decisamente spaesata - ...Alleanza? Regni dell'Est? Ma su quale pianeta siamo finiti? -
- Azeroth - continuò la sacerdotessa.
- Anche questo...mai sentito. Siete del Bordo Esterno? -
- No...o almeno...non so cosa sia questo Bordo Esterno di cui parli. Potresti spiegarci piuttosto come sei arrivato qui? -
- Eravamo di rientro da una missione per conto della Compagnia...una missione di...recupero...da una delle colonie remote: Acheron LV426. La missione è stata portata a termine, ma nel viaggio di rientro Madre ha riscontrato un disturbo sub-space ed ha risvegliato tutti noi dall'hypersleep per indagare. Purtroppo il risveglio dell'equipaggio non è stato sufficientemente rapido e la nave ha impattato contro il campo energetico. Questo ha causato una sequenza di avarie in cascata attivando le procedure di evacuazione d'emergenza. I comparti dei vari moduli sono stati sigillati ed espulsi per evitare la decompressione. Il computer del modulo dove ci troviamo ha segnalato che stavamo attraversando una delle anomalie prima di entrare in safe-mode e procedere all'atterraggio di emergenza...cosa decisamente strana. -
- Cosa è stato strano? - chiese Banedon
- L'atterraggio. Cioè...non la procedura di atterraggio in sé e lo schianto...i sistemi erano in avaria ed era il minimo che ci si potesse aspettare. E' proprio l'atterraggio che non era in programma! -
- Non capisco - asserì il guerriero grattandosi la base del capo
- Vedi...appena dopo lo schianto ho controllato i diari di navigazione. Fino al momento prima che i sistemi indicassero l'ingresso nell'anomalia, la mappa stellare era nella norma e non indicava nessun pianeta o planetoid dove poter atterrare! Le registrazioni invece degli ultimi istanti prima che i sistemi entrassero in safe-mode indicavano una configurazione spaziale completamente diversa! Fino a dieci minuti fa pensavo si trattasse di un errore dei sistemi...ma ora.... - e spaziò con lo sguardo su tutti loro e sul suo braccio guarito - sono convinto che qualcosa di davvero fuori dalla norma sia successo.
- Beh...da qualunque posto tu arrivi, ti porti appresso un sacco di mercanzia interessante! -
la voce, accompagnata da un tintinnio metallico, era di Deatharrow ed arrivava dalle retrovie. Il gruppo si girò per guardare cosa stesse accadendo e videro che l'Elfo della notte era riuscito, imitando Zapp, ad aprire una delle teche. Nelle mani aveva una mezza dozzina di cilindri metallici e ne stava esaminando uno con attenzione.
Il colorito di Zapp diventò più bianco di quanto non fosse già. Con gli occhi sgranati protese entrambe le mani verso l'Elfo e con voce tremula disse - Appoggia lentamente...LENTAMENTE...quello che hai in mano e fai attenzione -
il cacciatore cancellò l'espressione contenta e curiosa che aveva in volto fino ad un momento prima e ripose borbottando quello che aveva raccolto.
- Quelle - proseguì Zapp - sono granate da trenta millimetri. Possono essere sparate da un M41 o anche azionate a mano...sono MOLTO pericolose. Inoltre...con tutto l'esplosivo ad alto potenziale di questo magazzino...non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere con una deflagrazione qui dentro! -
Il viso del cacciatore si illuminò di nuovo - ci sono altri esplosivi qui dentro!? -
Non furono necessarie parole: solo gli sguardi che lo fissavano lo fecero tornare cupo e borbottante.
- Dimmi - riprese Sarya - cosa ci facevi in questo magazzino? -
- Io, Philip e Kif - rispose guardando i due compagni nell'angolo della stanza - ci siamo nascosti qui poco dopo lo schianto...quando sono cominciati...i veri problemi. -
- Che problemi? - chiese Numenor
Zapp esitò prima di raccontare l'accaduto. - La missione di cui parlavo prima era di recupero di alcuni xenomorph da una delle loro colonie conosciute... -
- Alcuni cosa?!!? - chiesero in molti
- Delle creature....aliene...molto forti, pericolose ed altamente distruttive. Contro ogni previsione siamo riusciti a portare a termine la missione grazie ad un fatto inaspettato. Due fazioni aliene stavano combattendo fra di loro durante il nostro arrivo! E' stata una cosa con cui non abbiamo mai avuto a che fare in passato...siamo stati sempre loro contro di noi...mai visti combattere con loro simili...era davvero terribile. -
- Quindi - disse Banedon - avete approfittato del fatto che combattessero fra di loro per compiere il vostro dovere.-
- Esatto...e non solo. In uno dei nidi la hatchery era sorvergliata minimamente...non so il perché...quello che so è che abbiamo avuto modo di catturare un embrione estremamente importante: una Regina. -
- E questa regina dov'è ora? - chiese Sarya
- E' qui a bordo, nel laboratorio Pandora, l'unico equipaggiato per mantenere in cryostasis forme di vita non terrestri. Due ponti sopra di noi. -
- Ed i problemi a cui fai riferimenti nascono dal fatto che? -
- L'impatto ha causato ingenti perdite di potenza in tutto il modulo. Almeno uno dei contenitori degli xenomorph si è danneggiato...ed ha lasciato libero il proprio esemplare. -
- Quindi quelle creature sono qui attorno ora? - disse Banedon
- Si...almeno una. Le persone hanno cominciato a sparire quasi da subito lasciando solo grandi pozze di sangue come traccia. -
- Quindi questi mostri sono in giro...ed hanno fame!! - sbottò Thorrin
- Non...non è fame...magari lo fosse... - rispose cupo il soldato - il destino che li ha attesi è...ben peggiore. -
- Che vuoi dire? - chiese il nano
- Preferisco...non...non parlarne -
- Ma scusa - intervenne Sarya - sei un soldato giusto? Il vascello è di soldati giusto? Perché non avete combattuto invece di nascondervi qui? -
- la SULACO è...o meglio era...una nave da combattimento, ma quello dove ci troviamo è un modulo scientifico sperimentale. Qui ci sono laboratori ed equipaggiamenti d'analisi, pochissimi soldati..due dei quali non possono più essere d'aiuto. L'unico magazzino di scorte militari è questo. Siamo stati nascosti qui dentro per quattro giorni. Sentivamo dall'esterno grida ma non potevamo uscire allo scoperto. Phil e Kif sono stati investiti da un'esplosione al momento dello schianto e le loro condizioni sono andate sempre peggiorando...fino all'inevitabile. Da tre giorni circa non ci sono stati più rumori provenienti dall'esterno. Fino ad oggi. -
- Mi spiace per i tuoi compagni. Davvero. Ora però puoi venire con noi. Possiamo cercare altri superstiti ed aiutarli... -
- Non ci sono superstiti - disse in tono grave Zapp - non ce ne sono mai. Noi...io...sono stato fortunato. -
- E' possibile che la milizia di Theramore sia arrivata qui ed incappata in loro. - disse Numenor a Sarya.
- Chi? - chiese Zapp
- Soldati di una città vicina. Sono partiti per pattugliare ed ispezionare questa zona e non sono mai tornati. -
- Altri come voi? -
- Non so quali abilità avessero...credo fossero militari di carriera. - rispose la sacerdotessa
- Io però non ho sentito nessuno nei dintorni prima di voi...ma...a questo punto credo sia necessario verificare una cosa. -
- la Regina vero? - chiese Banedon
- Esatto, devo assicurarmi che sia ancora lì e distruggerla. La situazione è drammatica, i danni al modulo credo siano tali da non consentirne più il funzionamento. Se quello che sento dentro di me è vero, non farò mai ritorno alla mia patria. Tanto vale fare quello che posso per proteggere ciò che potenzialmente sarà la mia nuova dimora. -
- Visti gli spazi disponibili, credo non sia il caso di muoversi tutti - disse Banedon - ti accompagnerò io. Numenor e Kiriany venite anche voi due. -
- Va bene - concesse Sarya - noi resteremo qui a guardia...senza toccare nulla - aggiunse fissando Deatharrow che, mani dietro la schiena, osservava con attenzione un macchinario.
******
Il ronzio persistente di sottofondo permeava la nave. Nei corridoi vi era una strana atmosfera di calma apparente che lasciava presagire il peggio. Qui e là chiazze di sangue e strane bruciature erano visibili su pareti e pavimenti.
- Qualcuno si è difeso qui...o almeno ha provato... - esordì Zapp puntando la propria arma verso le bruciature.
- Quelle creature sputano fuoco? - chiese Kiriany
- No...ma hanno un potente acido che scorre nelle loro vene al posto del sangue. Quando...se...ne uccidi una, conviene farlo da molto distante! Queste devono essere tracce derivanti da ferite inferte loro. -
- Zapp - disse Numenor - prima parlavi del fatto che queste creature non si cibano delle loro prede, ma che riservano loro un destino peggiore. Cosa intendevi di preciso? -
Il soldato parve molto incerto se rispondere - Io...ho solo letto di questa cosa nei rapporti scritti in seguito ad altri incontri, non l'ho mai vista di persona, ma ho avuto incubi per varie notti dopo averlo saputo. Queste creature immobilizzano le loro prede e le trasformano in ospiti per la loro maledetta progenie! Più prede catturano, più aumentano il loro schifosissimo esercito! -
- Quindi - arguì il guerriero - ora potrebbero esserci centinaia di queste creature! -
- Da quello che ho letto, il rapporto è di uno ad uno dato che l'ospite muore quando la creatura nasce. In questo modulo ci saranno state all'incirca una ventina di persone al momento dell'impatto. Supponendo che tutte siano sopravvissute le creature attualmente attive potrebbero essere altrettante.
- Se non hanno trovato altre prede - disse Kiriany
- Già...non ci voglio nemmeno pensare. Fate attenzione ora, il laboratorio è subito dietro quell'angolo. -
Con circospezione si avvicinarono all'intersezione dei due corridoi. Banedon si accovacciò e sporse la testa quel poco necessario a poter vedere oltre la parete. Nulla di rilievo era in vista.
- Via libera, andiamo - il gruppo avanzava compatto: Banedon in testa, Zapp e Kiriany nel mezzo con Numenor a chiudere le fila. Dopo una decina di metri si trovarono di fronte ad una porta identica a tutte le altre con una targa sulla destra che recitava "PANDORA LAB". Sotto la targa un riquadro luminescente verde.
- State pronti - disse Zapp avvicinando la mano alla luce verde.
Alla pressione, la porta scatto di lato con un sibilo. Zapp imbracciava la propria arma e Banedon era pronto dietro il proprio scudo.
All'interno del locale, strane luci e ronzii provenivano da degli squarci sulle pareti. Tavoli e sedie erano sparsi sul pavimento così come una serie di utensili. Dietro quella che una volta doveva essere una protezione semi-trasparente, ed ora ridotta in frantumi, tre cilindri grandi tanto da contenere un umano erano visibili. Anche da questi strane luci e ronzii fuoriuscivano assieme a scariche elettriche. Zapp lasciò andare la propria arma e le braccia caddero lungo i fianchi. La sua espressione era ora di terrore.
I cilindri erano squarciati, come se fossero stati forzati dall'interno. Ed erano vuoti.