Autore Topic: Figli dell'Ultima Alba VI - Cap.4: In guerra! (parte prima)  (Letto 1119 volte)

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Figli dell'Ultima Alba VI - Cap.4: In guerra! (parte prima)
« il: Novembre 02, 2011, 09:03:17 am »
Ad ogni azione segue sempre una reazione!
Buona lettura!!

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In guerra!


Il nano colpì con forza, a pugni chiusi, la lastra di marmo azzurrina della pregiata tavolata che occupava gran parte della sala dove il Re, da sempre, riceveva ambasciatori e dignitari da tutto il mondo.  A capotavola, proprio sotto una enorme vetrata variopinta rappresentante un guerriero intento a colpire una creatura degli inferi con la sua spada a due mani, spiccava il trono su cui Re Varian Wrynn, a braccia conserte, ascoltava in silenzio le conclusioni del suo alleato.  Ai lati, sulla destra, Re Magni, Barba di bronzo,  Gelbin Mekkatorque e altri due consiglieri, mentre a sinistra Lord Bolvar Fordragon, sempre presente nei momenti di crisi, soprattutto se legati ad emergenze di carattere militare, la sacerdotessa della luna Lasara, direttamente inviata da Lady Tyrande, Sussurro nel Vento e Farseer Nobundo, in rappresentanza del popolo draeneo.
- E’ un oltraggio! Un incredibile oltraggio!! Questo… insulto, questo attacco nel cuore stesso delle nostre capitali rappresenta un messaggio chiaro: è una sfida! Una sfida a tutti noi! Nessuno escluso! Dobbiamo reagire! - ripetè ancora una volta.
Re Varian rimase in silenzio e lasciò correre il suo sguardo profondo e penetrante sull’ambasciatrice degli elfi di Darnassus.
- E’ evidente che l’attacco che ci ha così profondamente feriti sia un messaggio, iniziò con voce pacata e priva di emozioni la sacerdotessa, Inoltre non va dimenticato che tutte le capitali sono state colpite, non solo quelle dell’Alleanza, ma anche quelle ordaliche hanno subito un attacco di egual potenza ed hanno subito analogamente danni e morti. -
- Con tutto il rispetto, ma sapere che ci sono meno non-morti sotto gli ordini di Sylvanas in giro, mi rende il sonno più tranquillo, non il contrario. – si intromise Muradin, Barba di bronzo accarezzandosi la lunga treccia fulva che dal mento, intrecciando anche le lunghissime basette, scendeva fin sotto la pancia, prima di scoppiare in una fragorosa risata.   Gli occhi dell’elfa brillarono improvvisamente di una sinistra luce viola, quindi riprese a parlare.
- Non dobbiamo dimenticare che siamo alleati, ora, e che alleanza significa condivisione di informazioni, di intenti… e di problematiche come questa.  Se la Città Morta o Orgrimmar dovessero chiamare noi avremo l’obbligo di rispondere, a prescindere dal piacere o la voglia di farlo.  Fino a quando l’alleanza sarà una realtà, non è conveniente ignorare le reciproche responsabilità. –
- Quello che il nostro amico nano intendeva dire, senza alcun dubbio mia signora, è che le vittime sicuramente sono state numerose in ognuna delle nostre città, ma nel caso dei non-morti di Sylvanas, non è corretto definire “morti” le vittime dell’attacco… il nano evidentemente ha tentato, maldestramente, di alleviare i toni della discussione con una battuta di spirito., e accennò appena un sorriso complice al fratello del re Magni, prima di riprendere il discorso, Non distraiamoci però dal vero motivo per cui siamo qui, miei signori: l’attacco di Arthas mostra che il Signore dei Lich è potente, di nuovo potente e pronto a tornare.  Quello che abbiamo subito non è un semplice attacco.  Come più volte avete sottolineato, Arthas ci ha mandato un messaggio, un messaggio inequivocabile: lui è pronto per riaffermarsi su Azeroth ed è a questo che ora dobbiamo rivolgere la nostra attenzione, perché solo insieme potremo sconfiggerlo.  Ora più che mai la nostra risolutezza deve essere incrollabile e la nostra decisione come una lama di una spada: affilata e letale. – Re Varian si alzò in piedi e dopo aver lanciato l’ennesima impercettibile occhiata all’amico nano, posò la mano sull’elsa della sua spada stringendo la testa di leone con la quale terminava e riprese a parlare fissando la mappa di Azeroth aperta al centro del tavolo.
- I nostri servizi segreti confermano la teoria avanzata dal Gran Comandante dei Crociati d’argento Lord Tirion Fordring: Naxxramas è comparso all’unisono su tutte le capitali, evidente prova dell’immenso potere di cui dispone oggi il nostro nemico.  Sempre secondo Fordring la proiezione della fortezza di Naxxramas è stato un portale aperto con lo scopo di catalizzare il potere del re dei Lich, trasferirlo amplificato dalla sua attuale posizione fin sopra i nostri palazzi, sopra le nostre teste.  Di fatto i non-morti che ci hanno attaccato non provenivano dalle Northerend come avevamo ipotizzato inizialmente, ma direttamente dal suolo sotto i nostri piedi. –
- Infatti a Darnassus sono stati spettri ad attaccare, non non-morti con fisicità definita come accaduto nelle altri capitali, non a caso noi elfi non veniamo seppelliti al termine del nostro periodo sulla terra… – confermò l’elfa annuendo.
- Precisamente: ogni città è stata attaccata dai propri morti, questa è la macabra seppur corretta verità.  Inoltre i rapporti in nostro possesso trasmessi direttamente dai quartier generali di Ogrimmar e di Thunderbluff confermano un’altra analogia con gli attacchi alle nostre città: l’attacco si è concentrato nei quartieri a più alta densità di popolazione, evitando fortezze militari e, soprattutto, evitando di colpire le nostre posizioni.  Così come il Castello di Stormwind non è stato raggiunto neppure da uno schizzo di sangue o una freccia, così la residenza di ciascun regnante di qualunque città è stato ignorato dall’assalto di Arthas.  Bolvar. –
- Riteniamo, iniziò il guerriero interpellato alzandosi in piedi e poggiando entrambe le mani sul tavolo ai lati della mappa, che questa scelta del nemico fondi le proprie motivazioni in due elementi ben distinti: il primo di origine tattica, il secondo di origine pratica.   Secondo noi, aver colpito la popolazione ha reso ancora più evidente la portata della sfida che sta lanciando: non ci considera una minaccia.  O almeno questo è quello che vuole farci credere.  Darci una chiara dimostrazione di potere.  Inoltre la popolazione, da sempre, sanguina molto più facilmente ed a lungo, dopo le cure, rispetto a guerrieri addestrati… sia fisicamente che non.-
- Spiegati meglio. – chiese il draeneo agitando i due lunghi tentacoli di lati del viso.
- L’effetto che ha ottenuto falciando la popolazione va ben oltre le mere vittime.  Il passaparola dell’attacco, il terrore che ha scatenato ha di fatto paralizzato il vecchio mondo: il commercio è praticamente stagnante, le aste vanno deserte e le carovane, le poche che ancora proseguono i loro originali percorsi, sono attaccate da briganti che prima non osavano alzare la testa. Il momento perfetto per i ladri al soldo dei Defias…, si lasciò sfuggire il generale prima di tornare al rapporto, Una emorragia sempre crescente di cittadini sta dissanguando Stormwind come anche Ironforge: la gente teme un secondo attacco e lascia le città.  Questo non solo ci lascia più esposti, ma rallenta anche la ricostruzione.  Solo oggi abbiamo registrato oltre settecento cittadini diretti alla vicina Goldshire che, evidentemente, non è in grado di ospitare un flusso così nutrito di persone.   Medesima situazione ci viene segnalata ad Ironforge ed Exodar.  Darnassus è meno interessata a questo fenomeno, ciò nonostante, mi corregga se lo riterrà, sacerdotessa, anche per gli elfi la ricostruzione procede a rilento.  Molti dei druidi sono tornati a Kalimdor. –  La sacerdotessa non commentò.
- Infine segnalo che i nostri esploratori dell’SI:7 dislocati nel perimetro di Ogrimmar, in alcuni dispacci pervenuti proprio poche ore fa, hanno contato decine di orchi giustiziati fuori dalle mura della città.  Thrall ha dato ordine di considerare traditori tutti coloro che abbandoneranno la capitale senza permesso.  Modi da Orchi, certo, ma questo dimostra che il fenomeno interessa persino un popolo rigido e fiero come quello… - concluse.
- Dobbiamo agire in fretta, prima che la situazione ci sfugga di mano, anche alla luce delle apparizioni spettrali sempre più frequenti… . - puntualizzò asciutto Re Varian.
- Vero, molti dei miei nani più valorosi sono stati avvicinati da queste ombre.- confermò Re Magni.
- Sembra una campagna di reclutamento… inverosimile. – bofonchiò Muradin.
- Aspettate, avete parlato anche di un secondo ordine di motivi. – chiese sorvolando la questione il draeneo.
- Sì, infatti.  Riteniamo che nonostante il potere del re dei Lich, l’attacco essendo di fatto una evocazione massiva in più luoghi contemporaneamente, non poteva durare troppo a lungo.  Per questo ha attaccato le zone maggiormente popolate, per ottenere il maggior numero di vittime nel minor tempo possibile. –
- Tutto questo si aggiunge alla scomparsa del Margine Settentrionale. – quasi sussurrò l’elfa fissando intensamente Varian.
- Sì, un rapporto in tal senso è giunto anche noi. – confermò Re Magni.
- Deve essere accaduto poco prima dell’attacco.  Probabilmente la barriera che teneva noi lontani dal Nord aveva anche un effetto opposto: tenere il Nord lontano da noi.  Per attaccare doveva rimuovere quel muro e così è stato. – disse Muradin trovando l’immediata approvazione del secondo consigliere di Re Magni.
- Il Muro di Nebbia eretto dal Re dei Lich quando fuggì nelle lande ghiacciate aveva lo scopo principale di proteggere lui, garantendogli il tempo necessario per recuperare le forze… quel tempo è evidente che è ormai passato. – confermò Farseer Nobundo.
- Ci sono stati contatti diretti con le Northerend dalla caduta del muro? – chiese Varian all’elfa, evidentemente già consapevole della risposta.
- Sì.  Una nostra nave da battaglia ha intercettato una nave battente bandiera Boreana.  La nave è stata scortata al porto di Auberdine. –
- Carico? Destinazione? – chiese il re dei nani interessato.
- La nave si chiama Lancia dei Mari.  Il capitano Ordal McLumpkins, nel suo libro di bordo, ha appuntato la perdita dell’orientamento la notte precedente.  Nel libro ha scritto che le stelle si sono mosse improvvisamente e orientarsi con esse è divenuto privo di senso. Ha così tenuto la rotta fino all’incontro con la Stella del Mattino, la nostra nave.  La nave era un mercantile.  La merce solo pesce e sale.  I nostri esploratori hanno perquisito palmo a palmo la nave, ma non hanno trovato nulla che presagisse una qualche correlazione con l’attacco.  –
- Ritenete che la sua storia comandante possa essere veritiera? – chiese il Lord Bolvar.
- Un evento come quello a cui abbiamo assistito può aver influenzato la natura, alterato gli equilibri cristallizzati da decenni.  Le stelle forse non si sono mosse, ma la magia spesso crea fenomeni tali per cui la luce può essere deviata.  Sono dell’opinione che il fenomeno goffamente descritto come movimento delle stesse da parte del capitano, in realtà, sia stato il risultato dell’interazione di Arthas con lo spazio sopra capitali. –
- E’ sensato. – confermò l’elfa.
- Io dico che occorre istituire una pattuglia dei mari. –
Tutti si voltarono verso il piccolo gnomo che si stava torturando i lunghi baffi bianchi.
- E scommetto che hai già qualche idea, non è vero Gelbin? – chiese il re dei nani incrociando le muscolose braccia sul petto.
- In effetti sì.  Le navi elfiche si presterebbero bene: hanno ponti larghi e poco ingombri.  Potremmo stanziare presso alcune navi darnassiane due o tre volacotteri gnomici e i loro piloti.  Gli ultimi modelli hanno un’autonomia di un paio d’ore, quando non si guastano, certo.  In questo modo potremo avvistare le navi provenienti dal nord con anticipo sufficiente per intercettarle senza sforzo.–
La sacerdotessa di Elune tradì per la prima volta una certa esitazione poi rispose balbettando.
- Dovrò chiedere approvazione superiore per questo. –
- Naturalmente.  E questo è punto, ma ne restano due e, a mio avviso, di vitale importanza per tutti noi: occorre un editto unificato che detti le linee di comportamento in questo momento di crisi. Basta a fuga di risorse dalle città, non voglio svegliarmi domani mattina e ritrovarmi in una città fantasma.  – disse Re Varian piantando l’indice sulla mappa proprio sotto la scritta “Stormwind”.
- Potremmo destinare parte della guarnigione cittadina alle porte della città, mio re, in questo modo gestiremmo i flussi in ingresso e, soprattutto in uscita. Inoltre propongo di instaurare un regime di coprifuoco dopo il tramonto. Molte case sono già vuote e non conviene permettere a ladri e malintenzionati di occuparle dopo averle svuotate per bene… -
- Approvo. – disse Re Magni.
- Approvo anche io in nome di Valen. – disse il draeneo.
- Lady Lasara? –
- A Darnassus non è necessario alcun coprifuoco o misura restrittiva.  Basterà presidiare l’accesso al Villaggio Rut'theran da Darnassus.  Del resto è l’unico passaggio per Kalimdor.  Per quanto riguarda i druidi che intenderanno tornare a terra, è nostro costume non interferire e quindi non lo faremo.  Il problema della ricostruzione, per usare una terminologia così a voi cara, resta un problema di noi elfi e della natura, nulla di cui preoccupare la gente di fuori. –
- E tutto quel discorso sull’alleanza ora che fine ha fatto? – disse il nano sorridendo beffardo.
- E sia allora, si intromise Re Varian Wrynn troncando sul nascere l’ennesima diatriba sulla diversa concezione di nani ed elfi del medesimo problema, ora resta solo un ultimo aspetto da affrontare… il motivo per cui siamo noi tutti qui. – un silenzio improvviso calò nella sala.
Re Varian scostò un lembo della grande mappa sul tavolo e recuperò il comunicato che aveva letto poco prima.
- Abbiamo condiviso la guerra comune contro l’Orda ed ora l’Orda è nostra alleata nel Progetto… abbiamo recuperato quanto era necessario per far fronte proprio a questi eventi.  Amici: non siamo qui, a questo tavolo, per discutere di economia o della ricostruzione di qualche casa andata in pezzi.  Siamo qui per decidere il fato del nostro tempo e della nostra gente.  Siamo qui per fare quanto abbiamo deciso quando al tavolo di Shattrath venne concordato come fronteggiare la visione di Velen, il profeta, e di Cairne, signore di Thunderbluff.  Vi chiedo quindi se siete pronti a unirvi a Stormwind ora ed a proclamare lo stato di guerra al tavolo di Shattrath di domani.  Non si tornerà indietro dopo aver preso questa decisione e, tuttavia, voglio sottolineare che nei fatti la prima mossa è stata già fatta dal nemico e che venir meno all’accordo ora significherebbe restare soli di fronte al suo potere.  Questa guerra non può essere evitata, amici miei, miei alleati, non potremo rimandare oltre questo fardello.  L’Orda, come sapete, ha già deciso la linea da seguire e molto probabilmente si sta già organizzando e la riunione di domani, probabilmente, per loro sarà solo una formalità ed è giusto che sia così. Non dubitate: non conviene a nessuno il restare isolati.  Io vi chiedo, quindi, di onorare quanto promesso nella Città Aperta e di stringere con Stormwind un patto di ferro al fine di stritolare la minaccia che ci ha attaccato in una morsa letale.  Chiedo quindi il vostro voto. –
- Non ha senso porre neppure la domanda! I nani di Dun Murog mi seguiranno ovunque li porti pur di fracassare qualche cranio, Varian! I nani appoggiano l’entrata in guerra proposta dagli Uomini del Leone! –
- Pur non condividendo lo stesso entusiasmo, c’è saggezza nelle parole di re Varian dei Wrynn.  Sono venuta qui in nome e per conto della mia signora e Lady Tyrande, Sussurro nel Vento, e autorizzata ad accettare la tua mozione. Gli elfi di Darnassus si uniranno alle forze degli Uomini e dei Nani per onorare la parola data e mettere in atto il Progetto come deciso. –
- La visione del profeta Velen è vivida nella mia mente come se fosse stata mia.  Se sono qui è proprio per adempiere al nostro destino e affrontare la minaccia.  Exodar sarà al fianco dei suoi alleati senza riserve. –
- Anche gli gnomi combatteranno. – concluse telegrafico Gelbin Mekkatorque.
Varian annuì quindi fissò per un attimo il comunicato firmato dai signori dell’orda nel silenzio seguente alle dichiarazioni degli alleati e dopo aver riflettuto aggiunse:
- E’ deciso allora.  Domani sancirò l’entrata in guerra delle forze dell’Alleanza in ottemperanza a quanto precedentemente concordato.  Il Progetto entrerà domani nella sua fase finale. –

* * *


"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

Gaiusßaltar

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Re: Figli dell'Ultima Alba VI - Cap.4: In guerra! (parte prima)
« Risposta #1 il: Novembre 02, 2011, 12:01:52 pm »
Piccolo dubbio nerdoso insignificante.
Muradin non dovrebbe essere disperso nei dintorni di Storm Peaks per poi essere ritrovato dalla spedizione nanesca?



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Re: Figli dell'Ultima Alba VI - Cap.4: In guerra! (parte prima)
« Risposta #2 il: Novembre 02, 2011, 12:17:42 pm »
Piccolo dubbio nerdoso insignificante.
Muradin non dovrebbe essere disperso nei dintorni di Storm Peaks per poi essere ritrovato dalla spedizione nanesca?

Dillo che aspiri anche tu ad un ruolo simile, caro Gaius Fact Checker