Il giochino col compasso lo facevo anche io, all'epoca in cui facevo scherma medioevale usavo anche il coltello, a parte qualche taglietto nessun incidente grave.
Neanche facendo scherma medioevale con le spade di metallo in effetti ho mai fatto incidenti gravi.
Di solito sono sempre stato abbastanza "controllato" e razionale nei rischi che mi assumo.
Credo che la volta che ho rischiato veramente è stato al mare, con Anubis e altri amici, c'erano i cavalloni di 3-4 metri, la bandiera rossa, e noi giocavamo a frisbee sull'enorme bagniasciuga formato dai cavalloni, come altra gente, quando ecco che il freesbee parte per il mare.
Tutti lo guardano sconsolati, se ne fanno una ragione e fanno spallucce.
Io, che nuoto in quelle acque da più di vent'anni (all'epoca
), con mare mosso e non, non mi faccio intimidire, mi lancio dentro il cavallone tuffandomi sott'acqua (se non sei nella risacca, sott'acqua il mare mosso è molto meno mosso
), e faccio un po' di bracciate, bello come il sole e recupero il fresbee.
A questo punto, dato che comincio a essere stanco e il rientro è la parte più difficile, aspetto la cresta dell'onda e lancio il fresbee ai cari amici.
Ma i cari amici, dopo aver fatto spallucce, se ne sono andati sulla spiaggia a farsi i cacchi loro, senza pensare che un loro amico era uscito in un mare un pelo difficile
Quindi il fresbee atterra nel bagniasciuga, e alla prima o seconda onda viene riportato in mare. Mi passa sotto, e me lo vedo spuntare dietro
A quel punto 2 bracciate, riprendo, rilancio.
Credo sia successo un paio di volte, prima che qualcuno dalla riva, facendosi due risate, raccogliesse il frisbee.
A quel punto finalmente, ormai stremato, comincio il rientro. Ma essere senza forze e senza fiato non aiuta a rientrare, la forza del mare mi spinge indietro, arranco fra le onde tentando di arrivare a riva ma mi muovo di pochi centimetri.
Alchè, nonostante fossi senza fiato, mi rendo conto che l'unico modo per tornare a riva è sfruttare il mare e la risacca, a costo di farsi male.
Mi ributto sott'acqua, dove riesco a fare qualche metro ed entrare nella risacca.
Quando sei nella risacca, specie se sei sotto, non si capisce molto. Il sotto diventa sopra, l'acqua turbina attorno e vedi solo azzurro e schiuma (se sei a Maratea o in Sardegna, se sei a Cesena vedi solo sabbia
)
In quel caos che mi strapazza, mi lascio portare e cerco di proteggermi la testa (dato che a Maratea ci sono i sassi, sbattere la testa è un buon modo per affogare
).
Arrivo sul bagniasciuga, ma in zona risacca. Arranco, ormai senza forze, verso la parte di bagniasciuga più tranquilla, e vedo i ragazzi. Al che alzo un braccio e urlo, come riesco, "Datemi una mano!".
La risposta è vederli ridere e indicarmi, mentre un'onda più grande delle altre mi risacca addosso, mi butta indietro e mi trascina di nuovo quasi fra i cavalloni.
Mi ritrascino verso riva, altra onda, mi tira indietro ma mi abbarbico, con la testa a fior d'acqua e le mani nei sassi, sperando che qualcuno di quei RINCOGLIONITI (è quello che pensavo in quel momento) mi venisse ad aiutare.
Invece nada.
Alla fine riesco a portarmi in salvo, e mi butto sulla spiaggia a riprendere fiato, e urlo "ma perchè cazzo non siete venuti ad aiutarmi qunado ho chiesto se mi davate una mano, capisco non venire in acqua per paura, ma almeno sul bagnasciuga..."
Risposta "avevamo capito "datemi un nano" e ci sembrava buffo..."
Morale della storia: "Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io"
Morale alternativa: "Anche se sei sicuro delle tue capacità, non ti mettere in situazioni in cui potresti avere poi bisogno dell'aiuto di qualcun altro, perchè non sempre è all'altezza della situazione"