Autore Topic: [Cinema] Recensione Star Wars: Il Risveglio della forza - SPOILER  (Letto 2260 volte)

Sceiren

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Ciao a tutti!,

quello che segue è una recensione del nuovo capitolo di Guerre Stellari.  Attenzione! Quanto segue contiene spoiler sulla storia e sui rumor dei prossimi capitoli, quindi NON ANDATE AVANTI se non avete visto ancora il film!, ma date un’occhiata alla mia recensione NO SPOILER.



Il Risveglio della Forza (e non è un caso che abbia la lettera maiuscola!)

Sì, la Forza è una protagonista.  Parto in quarta dando per scontato che chiunque legga da qui in avanti abbia visto il film e che, quindi, si possa superare la fase analitica da un punto di vista tecnico, per concentrarci su aspetti più specifici legati ai personaggi, loro interazione/crescita e storia in senso lato.
Iniziamo quindi ad aggiungere ai personaggi principali, Han, Rey, Finn, Leia anche la Forza perché, mai come questa volta, il suo risveglio è tangibile e mostra una sua partecipazione agli eventi molto più attiva rispetto al passato.
La sensazione che questa potente energia che lega ogni cosa, dalla vivente all’inanimata agisca direttamente si percepisce in scelte registiche che, talvolta, potrebbero far esprimere giudizi affrettati non lusinghieri.  Un esempio per tutti: Rey che trova la spada laser di Luke “casualmente” in un luogo che “casualmente” visita al seguito di Solo oppure il terremoto che separa Rey da Ren durante lo scontro finale. La Forza è un protagonista di questo film e oltre a manifestarsi nei suoi vessilli, buoni o cattivi che siano, sembra che agisca direttamente, come negli esempi sopra richiamati.  E’ interessante come questo aspetto ci fa rileggere in modo nuovo anche il ruolo di Luke Skywalker, un overpower ricercato praticamente da tutti.  L’ultimo vero Jedi e, a questo punto, è intrigante anche la possibilità che non sia soltanto questo, ma molto di più: con la morte di Palpatine e Vader, Luke potrebbe non solo essere l’ultimo Jedi del passato, ma forse addirittura anche l’ultimo maestro della forza del passato, includendo anche i Sith che, non a caso, non sono mai citati. Kylo Ren è un esempio di questo possibile modo di approcciare a questo argomento e non solo perché di fatto è un apprendista, ma perché, nonostante evidentemente influenzato da Snooke, colpisce il fatto che si sia costruito una spada laser evidentemente non convenzionale e non mi riferisco certo solo all’elsa, ma alla forma della lama.  E’ distorta, quasi instabile, da la sensazione di qualcosa fabbricata sulla base di ricerche personali e non di una indicazione ricevuta da un maestro sith. 

Lasciamo però le supposizioni ed entriamo nel merito della storia, tanto per cominciare.  Premettendo che ritengo un ottimo film ed un intreccio incalzante che mai annoia lo spettatore, forse alcuni aspetti della trama potevano (e dovevano) essere meglio sviluppati o, per certi versi, fortemente evitati.
Una delle critiche principali mosse al film è che si tratta di quasi un remake di episodio IV.  Nonostante le risposte più o meno articolate ed argomentate, resta un dato di fatto che molteplici sono i richiami (non mi riferisco agli omaggi, ma a scelte forti di storia) e se è giustificabile la scelta del pianeta Jakku come pianeta di partenza degli eventi (vedi Tatooine), nonostante possa andare che Rey sappia pilotare così bene a primo acchito il Millennium Falcon (vedi Luke), può anche starci l’incontro fortuito col BB8 (vedi R2D2 e C3BO), insomma va bene tutto, mettiamo da parte il fatto che l’arma finale è (per l’ennesima volta) una gigantesca base capace di spazzare via i pianeti (non uno, più d’uno certo, ma trattasi sempre della stessa logica…), di certo la scelta di farlo implodere poteva essere evitata.  Già risulta inverosimile che senza alcuna preparazione di fatto, senza quasi strategia, il gruppo sappia come inibire l’arma, quando per la prima Morte Nera come per la seconda erano (ovviamente) necessari gli schemi tecnici che la Ribellione studiò per individuare un punto debole.  Qui è tutto troppo semplicistico e non plausibile.



Il rovescio della medaglia è che, incredibilmente, la sensazione che ho avuto quale spettatore è stata che la battaglia contro l’arma risolutiva non era… importante.  Era un contorno ad altri eventi, non come in passato.  L’approccio di tutto il film porta ad un climax emotivo nelle battute finali che esula di fatto dalla battaglia stellare per focalizzare l’attenzione prima all’addio di Solo a Ren e poi allo scontro nei boschi tra Rey e Ren.  Così se da un lato questo particolare fa storcere il naso, almeno al sottoscritto, dall’altro passa quasi in sordina perché, oggettivamente, poco importa di quello che accadeva nello spazio: l’attenzione è tutta focalizzata altrove.
Superato questo punto che, a mio avviso, rappresenta la vera pecca di una sceneggiatura tutto sommato ben fatta, se vogliamo fare le pulci da un punto di vista narrativo (prima di entrare nel succoso ambito delle speculazioni sul futuro della saga) qua e là ho riscontrato alcuni aspetti che avrebbero potuto meglio essere sviluppati.  In primis il risveglio di R2 non mi ha convinto.  Seppure Luke, consapevole che il momento di tornare era giunto, magari perché ha percepito che Rey ora è pronta ad incontrarlo e, quindi, abbia attivato a distanza il suo droide,  resta qualcosa di tronco, quasi di buttato là senza troppa logica o motivazione, quasi perché la mappa andava per forza ricomposta e non un passaggio logico conseguente eventi, come per tutto il resto del film.  Tra l’altro, leggendo qua e là, in una dichiarazione, Abrams avrebbe detto che è stato BB8 a risvegliare R2!  Trattasi di un piccolo neo, ma sinceramente, considerata la cura nello sviluppo che traspare in ogni inquadratura, forse sarebbe stato meglio evitare, a mio avviso, questo scivolone.



Sempre da un punto di vista di storia, può non convincere fino in fondo come Rey utilizza istintivamente la forza, impiegandoci davvero troppo poco tempo per imparare tutta una serie di trucchi mentali.  Qui, però, la spiegazione può esserci e, magari, troverà spiegazione nel prossimo capitolo.  Quello che traspare da subito, dal primo confronto tra Kylo Ren e Rey nella sala degli interrogatori, è che Rey ha una resistenza istintiva al tentativo di controllo mentale di Ren.  Se poi si unisce questo fatto a come controlla le guardie per uscire, la visione del passato che ha quando tocca la spada di Luke, tutto questo mostra che se Kylo Ren è probabilmente un manipolatore della Forza più fisico (leggi più avanti), Rey invece è più mentale.  Il fatto che lo scontro diretto sia vinto da Rey non significa nulla, da questo punto di vista: Kylo Ren era ferito, Rey no.   Quindi Rey, secondo chi scrive, mantiene un ottimo livello di realismo verosimile, soprattutto colpisce che, anche nelle fasi finali del film, quando era evidente che aveva dei poteri, continua a restare fedele a sé stessa ed alle proprie origini.  La sua evoluzione non cancella il suo passato, ma lo completa in una fusione perfetta che accresce il personaggio, senza alterarlo.



Stessa cosa accade per Ren.  Un personaggio interessante e duale, da un punto di vista caratteriale e con caratteristiche indecifrabili, per quanto riguarda il suo potere.  Andiamo con ordine.  Kylo Ren, ovvero Ben Solo, è un villan completamente differente da quanto mai visto finora.  Anela a raggiungere Darth Vader, ma non è neppure lontanamente addestrato come Darth Maul, per non parlare che non è certamente confrontabile a un Conte Dooku.  Non mi riferisco, certamente, alla sua forza nel lato oscuro perché, evidentemente, non è chiaro (almeno fino alla morte di Solo) il potere che lo muove.  E’ evidente che i suoi fini sono malvagi, ma è altresì evidente che Ben Solo è stato addestrato da Luke, prima della fine dell’accademia.  Qui il primo, grande, punto interrogativo sul suo passato: Han e Leia, quando parlano di lui, accennano al fatto che neppure Luke è riuscito a salvarlo da se stesso e dalla caduta nel lato oscuro.  Questo, però, apre due scenari: Ben è figlio di Leia e quindi ha la forza, ma chi lo ha addestrato inizialmente ad usarla? Nessuno? Luke?  Oppure Luke è intervenuto solo in un secondo momento, quando cioè, ha cercato di salvarlo e, quindi, Ben era stato già avvicinato e fuorviato dal vero antagonista della storia?  Sarà importante comprendere questo passaggio perché darà senso a quanto accaduto nel flashback visto da Rey e relativo alla caduta dell’accademia dei Jedi di Luke, ma non solo: sarà fondamentale perché renderà più chiaro come Ben Solo sia diventato quell’acerbo fruitore della forza, in conflitto interiore, che vediamo nel film.  A proposito di questo, Abrams ha ripetuto il ribaltamento della storia come fatto in Into Darkness.  Infatti, se ne “Il Ritorno dello Jedi” Luke finalmente affronta la prova per diventare un Jedi (affrontare suo padre) e la supera, non cedendo alla tentazione del lato oscuro evitando di ucciderlo, qui Kylo Ren fa esattamente la stessa cosa, ma dal punto di vista contrario: affronta la prova per passare al lato oscuro e la supera, uccidendo suo padre e resistendo alla tentazione del lato chiaro della forza.
In Kylo Ren, fino alla fine almeno, coesistono due anime: quella di Ben Solo, ragazzo insicuro, che cerca approvazione e guida in Snoke, che è in conflitto con se stesso, che quasi “cede” al bene.   A questo, si aggiunge quello che desidera diventare e che, di fatto, tenta di essere, imitando il suo modello, Vader.  Un dualismo che scompare dopo la morte di Solo e lo scontro con Rey.   Parlando dei suoi poteri, riprendendo quanto accennato prima, riguardo a Rey, Ren è un utilizzatore della forza estremamente fisico.  E’ interessante il fatto che la regia si soffermi più di una volta (per essere precisi ogni volta che si toglie il casco) a evidenziare il peso dell’elmo di Kylo Ren.  La sensazione che si percepisce quando l’elmo tocca terra, grazie soprattutto al sonoro, è che questo sia molto molto pesante, molto più pesante di quanto ci si aspetti.  Altro aspetto degno di nota è legato alla balestra di Chewbe.  Anche qui, in almeno tre occasioni, la regia si sofferma molto, troppo su quest’arma, fino a quando persino Han decide di usarla.  Un’arma dirompente che, però, quando viene usata su Ren, non sortisce l’effetto che invece scatena quando colpisce un soldato imperiale o il colpo va a terra.  Ren incassa il colpo in modo incredibile, senza neppure essere spostato.  Viene ferito, certamente,  ed è questo il motivo per cui Rey non viene sconfitta, ma la ferita che subisce non è paragonabile al colpo subito.  Questi due aspetti si combinano in un quadro piuttosto misterioso sulla vera portata dei poteri di Ren che, probabilmente, proprio come Rey istintivamente riesce a manipolare la mente, forse Ren istintivamente è più forte e resistente.  Sperando che sia un punto che sarà sviluppato in futuro e non una semplice casualità, non resta che attendere il seguito per avere maggiori informazioni.



Conclusioni

Il settimo episodio della saga di fantascienza più famosa di tutti i tempi riesce ad incarnare l’anima della prima trilogia con l’approccio realistico tipico di Abrams.  La scena della fuga di Poe e Finn sul Tie Fighter dove per la prima volta si vede la torretta posteriore o la cura dei dettagli nella vita di tutti i giorni o ancora più eclatante da questo punto di vista,  la scena in cui Rey si prepara la cena che, seppure non dia nulla alla storia – apparentemente, perché è fondamentale quando mostra la bambolina del pilota della resistenza o il casco del pilota con cui gioca aprono una serie di speculazioni su chi possano essere i suoi genitori… o almeno uno di questi! – rendono questo guerre stellari attuale, in termini di approccio, ma fedele al format originale.



La storia, lineare, ma accattivante, è un lungo viaggio e tutto il film altro non è che il preparare lo spettatore all’incontro con Luke Skywalker, un incontro straordinariamente emozionante, umano, distaccato dai poteri di quest’ultimo che appare ovviamente invecchiato, ma con gli occhi stanchi, provato e commosso, evidentemente da un lato devastato dall’aver visto il suo amico morire e, dall’altro, emozionato per l’incontro con quella che ha tutta l’aria di essere sua figlia.   Come anche ampliamente descritto nella recensione No Spoiler, le ambientazioni e la sinergia tra i personaggi sono gli aspetti portanti di questo film, ciò che da un lato cala nella galassia di trent’anni dopo e, dall’altra, ancora a quella precedente, in un misto di nostalgia e desiderio di vedere cosa riserverà il futuro davvero esplosivo. Le scene d’azione sono ben fatte così come i combattimenti che, ribadisco, non sono spettacolari come quelli visti nella trilogia prequel, ma restano su scala personale… anche se devo dire che ho trovato il duello nel bosco davvero coinvolgente e coreograficamente molto interessante e originale.
Come colonna sonora, Williams riesce a creare una fusione totale con le immagini, richiamando i temi classici, aggiornandoli, un po’ come visto anche nella trilogia prequel, anche se devo riscontrare l’assenza di temi portanti da ascoltare anche senza le immagini del film, forse se si esclude la scena finale della scalinata.   Anche questa scelta (l’aver omesso i cori ad esempio) probabilmente è volta per far evolvere la colonna sonora assieme ai prossimi film, ciò nonostante non posso che segnalare un pizzico di delusione in tal senso. 
La regia di Abrams è semplicemente perfetta e l’utilizzo dei tanto temuti lightflare è oculato e mirato.  Uno degli aspetti che mi sono piaciuti di più è stato come la fiamma della spada di Ren e l’azzurro acceso di quella di Rey si riflettevano su occhi e pelle, davvero straordinario, portando il livello di realismo ad un gradino superiore.  Sempre parlando di realismo, salta subito agli occhi la concretezza di questo film in termini di set.  L’aver costruito set enormi in esterna, il muoversi in ambienti non digitali è qualcosa che lo spettatore avverte, che emerge, si proietta fuori dallo schermo, specie nella versione 3D che è davvero notevole, dando sensazioni di vertigini quando ad esempio Rey si lascia scivolare sulla duna, all’inizio del film.  Forse un po’ troppo marcato il richiamo al nazismo, specie nel discorso prima dell’attivazione dell’arma, ma considerato tutto, può anche andar bene.
Inoltre la pellicola è pervasa da una vena umoristica mai scontate e sempre brillante, se si esclude un forzato Poe che, evidentemente, per certi versi prenderà il ruolo del compianto Han Solo, pur non avendo, almeno per il momento, minimamente il suo verve e il suo spessore (e mi riferisco al Solo di “Una nuova speranza”).
Allontanandosi un attimo dagli aspetti singoli e guardando il film nella sua interezza, non posso non ammettere che mi ha entusiasmato: le (poche) ombre riscontrate non alterano un giudizio complessivo estremamente positivo.

« Ultima modifica: Gennaio 03, 2016, 05:35:28 pm da sceiren »

"Spesso gli incantesimi più semplici nascondono le sorprese più grandi" - Sceiren

Sevex

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Re:[Cinema] Recensione Star Wars: Il Risveglio della forza - SPOILER
« Risposta #1 il: Maggio 02, 2016, 03:00:23 pm »
Finalmente ho visto il film anche io (in rigoroso Blue Ray svaccato sul divano, come avevo pianificato fin dal principio).
Finora non mi sono mai espresso, nè sulle aspettative nè sul risultato finale che non avevo visto. Ma ora mi sbizzarisco!!!!
Le prime due parole che mi vengono in mente sono: era ora!!!  No, non mi riferisco al fatto che finalmente l'ho guardato... mi riferisco al fatto che dopo 5 film orrendi (4 e 1/2 per essere precisi) hanno impedito a Lucas di rovinare anche questo. Si perché se si eccettua il primo Star Wars (quello che il mondo conosce come episode IV o Una nuova speranza che dir si voglia) nessuno degli altri ha mai raggiunto la sufficienza (se non a tratti, una scena qua e una là...). Argomento chiuso. Viva JJ Abrams sempre e comunque. Il film è fresco... piacevole, diverte e non introduce nessuna nuova razza di pupazzetti idioti. Su tutti la trovata migliore è il nuovo signore del male: l'ologramma proiettato se mai fosse a grandezza naturale è mozzafiato. Splendido. Poi Rey... ma chi è, da dove salta fuori, perché è così azzeccata??? Tutte le scenografie (da sempre Star Wars si muove in bilico tra la fantascienza pura e un certo gusto fantasy per regioni, razze e classi) e finalmente in questo episodio questa spettacolare potenzialità esplode appagando lo spettatore (o il nerd che è in lui) come nessun episodio precedente era riuscito a fare. Insomma Abrams è riuscito a restituire a questo film/saga un contatto con la realtà (meno set digitali e più location) che non aveva mai avuto. Ottimo.
Cosa non funziona? Poco ma due cose le hanno toppate: 1) l'attore che fa Kylo Ren/Ben Solo non ci azzecca... non recita nemmeno male... ma boh... parere personale non mi piace. 2) Non riesco a capire perché abbiano rifatto Star Wars (il pianeta di partenza è di nuovo un deserto, c'è di nuovo una morte nera, ma più grossa, che riespolode allo stesso modo con lo stesso caccia che da solo entra nel buco e fa saltare tutto, il caso fa comparire il Millenium Falcon...) ma la stessa storia non poteva essere sviluppata su una matrice diversa? Perché rifare la sequenza del primo? Era necessario pagare il tributo al film capostipite?  Non lo capisco... è come la Marvel che ogni volta che vende la licenza dell'uomo ragno noi ci dobbiamo sorbire il reboot... ma perché... andiamo avanti.
Che cosa manca a questo film per essere perfetto? Anche qui, a mio parere, due cose:
1) Ma 'sto Nuovo Ordine da dove salta fuori? L'impero fu distrutto... eppure questi hanno mezzi (direi anche finanziari) che manco l'impero (che poi era l'evoluzione della vecchia repubblica) sembrava avere. Sambrano un po' un fungo spuntato dal nulla e hanno le stesse uniformi e divise dell'impero (o quasi), più armi, più truppe... più tutto ma nemmeno una mezza spiegazione... boh
2) Han Solo è fantastico (sempre e comunque), Luke, seppur silente, idem (ed è esattamente come doveva essere)... ma Leia, povera donna... Carrie Fisher non recita da una vita e non ho dubbi sul perché... terribile. Ogni inquadratura con lei è una stilettata, e quando alla fine compare con il vestitone verde e le crocchie in erezione ho avuto un mancamento.

Tutto il resto l'ha scritto Sceiren (respect).
« Ultima modifica: Maggio 02, 2016, 03:02:16 pm da Sevex »

Wolfram

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Re:[Cinema] Recensione Star Wars: Il Risveglio della forza - SPOILER
« Risposta #2 il: Maggio 02, 2016, 06:57:23 pm »

Che cosa manca a questo film per essere perfetto? Anche qui, a mio parere, due cose:

1) Ma 'sto Nuovo Ordine da dove salta fuori? L'impero fu distrutto... eppure questi hanno mezzi (direi anche finanziari) che manco l'impero (che poi era l'evoluzione della vecchia repubblica) sembrava avere. Sambrano un po' un fungo spuntato dal nulla e hanno le stesse uniformi e divise dell'impero (o quasi), più armi, più truppe... più tutto ma nemmeno una mezza spiegazione... boh

2) Han Solo è fantastico (sempre e comunque), Luke, seppur silente, idem (ed è esattamente come doveva essere)... ma Leia, povera donna... Carrie Fisher non recita da una vita e non ho dubbi sul perché... terribile. Ogni inquadratura con lei è una stilettata, e quando alla fine compare con il vestitone verde e le crocchie in erezione ho avuto un mancamento.


Sulla seconda questione non posso che concordare. In certe scene sembra una pensionata che non trova la farina alla COOP.

Sul primo punto devo dire che nell'universo espanso (cioè la serie di libri che più o meno ufficialmente coprono quel periodo) è ben spiegato il motivo per cui esiste ancora un esercito imperiale.

Fondamentalmente durante la battaglia di Endor è presente solo una parte della Flotta. Cosa realistica visto e considerato che ogni settore é controllato militarmente.

Permangono quindi risorse enormi nell'universo al servizio dell'Impero.

Private dei loro leaders politici queste forze si ritirano presso l'orlo esterno dove si raggruppano nuovamente.

La neonata repubblica risulta totalmente priva di una reale forza militare e la flotta della resistenza deve ora riprendere il controllo dei vari settori.

Il fatto che, dopo decenni, esista un vero e proprio "nuovo Impero" non è solo normale ma, anzi, un segno di continuità.

Personalmente non mi è piaciuta la fisicità dell'attore che interpreta Kylo Ren. Ammetto però che ha recitato bene nonostante avesse per le mani un personaggio difficile da rendere.

Una cosa che mi ha colpito è il parallelo, al negativo, della storia di Luke.


Sevex

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Re:[Cinema] Recensione Star Wars: Il Risveglio della forza - SPOILER
« Risposta #3 il: Maggio 02, 2016, 07:18:38 pm »
Ottima osservazione quella dei libri che coprono il trentennio tra il ritorno dello Jedi e il film di Abrams... però un mezza parola, magari dalla pensionata ci stava. Chi come me i libri non li ha letti si vede un simil impero di rientro che non ha una minima ragione di esistere... poi ci stanno le congetture (il citato maestro di Palpatine nel dialogo con Anakin da qualche parte doveva pure stare e fare qualcosa... ci sta che la fine di x navi non corrisponda al crollo di un intero sistema imperiale...) ma manca un collegamento nel film che quanto meno renda plausibile per lo spettatore il tutto.

Wolfram

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Re:[Cinema] Recensione Star Wars: Il Risveglio della forza - SPOILER
« Risposta #4 il: Maggio 03, 2016, 01:02:10 pm »

Concordo appieno.

Sarebbero bastate un paio di frasi per inquadrare la situazione.

Banalmente in episodio IV l'intera storia che spiega la militarizzazione e il passaggio da un impero "democratico" ad una dittatura è racchiusa in due battute pronunciate da Tarkin. Si poteva fare qualcosa di simile.

Rey sarebbe stata l'ideale soggetto, all'oscuro della politica extraplanetaria, cui spiegare certe cose.

Oppure mettere un accenno nel discorso fatto sulla Starkiller.

Si saprà di più in episodio VIII, spero.

Intanto mi chiedo chi siano i genitori di Rey

Shockwave

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Re:[Cinema] Recensione Star Wars: Il Risveglio della forza - SPOILER
« Risposta #5 il: Maggio 03, 2016, 10:53:36 pm »
[...]Non riesco a capire perché abbiano rifatto Star Wars (il pianeta di partenza è di nuovo un deserto[...]
Non avrebbe fatto differenza alcuna farlo su qualsiasi tipo di pianeta.

Un deserto (Jakku)
"Ehi è Tatooine!!"

Una foresta
"Ehi è Endor!!"
<No!>
"Allora è Kashyyyk!!"

Una metropoli
"Ehi è Coruscant!!"

Un vasto oceano
"Ehi è Caladan!!"
<Caladan è di un altro franchise!>
"Allora è Kamino!!"

Un pianeta vulcanico
"C'è Vulcano qui?"
<No, Star Trek quello.>
"Ah allora...ehi è Mustafar!!"

Non avrebbe fatto differenza alcuna la location, i riferimenti ci sarebbero stati in qualsiasi caso.

E JJ e la produzione hanno voluto andare sul sicuro  :RNR: