Batman V Superman, un film che già nel titolo sintetizza quello che è stato per gli spettatori, per i fan, per la critica: una guerra.
Esattamente, però, una guerra di cosa e tra chi?
Trattandosi della recensione no spoiler, non aspettatevi che vi riveli contro chi Batman combatta perché non lo farò! (Una battuta di spirito che è più di quanto ci sia in tutta la pellicola di Snyder!) Sì, perché l’approccio di questo film prende le distanze da qualunque altro film supereroi stico mai uscito fino ad oggi, ivi compresi i tre batman di Nolan. Sì: in BvS non si sorride neppure un momento, non ci sono momenti di alleggerimento come accade nella costellazione Marvel e neppure battute sagaci e divertenti come visto nella trilogia di Nolan, nulla del genere: BvS è un film drammatico, in un crescendo di devastazione a tinte fosche, talvolta persino horror, spezzate solo dall’azione a livelli mai visti prima, tuttavia chi crede che questo sia esclusivamente un film spettacolare sbaglia.
Uno dei momenti che ho trovato più toccanti e meglio riusciti di tutta la pellicola, infatti, non riguarda lo contro tra titani che da il titolo alla pellicola, né lo scontro finale di cui nei vari trailer si è visto fin troppo, quando il contrasto profondo e davvero ben realizzato tra uomo e dio. Ne “L’uomo d’acciaio” assistiamo ammirati allo scontro tra Superman e Zodd che se ne danno di santa ragione devastando mezza Metropolis in una scena d’azione davvero straordinaria… in BvS assistiamo alla stessa scena, ma con gli occhi della gente normale che, di punto in bianco, si vede catapultata in una zona di guerra di proporzioni apocalittiche, imprevedibile, non gestibile, una guerra tra dei che usano la terra come proprio campo di battaglia, un’arena in cui gli esseri umani sono irrilevanti, in termini di devastazione.
Superman agisce al meglio delle proprie capacità, ma a che prezzo? Il Bruce Wayne che osserva Metropolis che cade pezzo dopo pezzo mentre i due titani si scontrano in cielo rappresenta proprio questo: l’uomo che non può fare altro che guardare gli dei darsi battaglia, ma Batman oltre ad essere un uomo è qualcosa di più e può osare quanto Bruce Wayne, come tutti gli altri cittadini inorriditi e spaventati da quanto accade intorno a loro, non può fare. Questo duello che inizia ben prima della scazzottata è forse uno degli aspetti più riusciti di questo film.
Direttamente correlato al rapporto uomo-dio, molto ben realizzata la rappresentazione di Superman agli occhi del mondo: appare tra le nuvole, adorato come un messia, un salvatore nel vero senso della parola che agisce confondendosi con le luce di un sole celato tra le nubi così come intervenendo come un vero e proprio soldato implacabile in operazioni militari. Un messia che, però, non tutti vogliono vedere così, come un dio. Superman con il suo arrivo mette in discussione tutto quanto, ma oltre a rappresentare il salvatore è anche colui che porterà il concetto di minaccia ad un livello completamente nuovo: una minaccia aliena pari solo alla forza del salvatore che potrà contrastarla. Non è quindi strano né tantomeno inverosimile che al pari di chi lo vede come un bene, vi sono coloro che lo vedono come una minaccia.
Batman si colloca proprio in questa direzione: un superpaladino in primis dell’essere umano che martella, punisce, massacra senza pietà ove malvagio (o ritenuto tale) e protegge, anche a costo della vita, se vittima. Questa molla, questa motivazione porta Batman ad emergere nel film, a spiccare un balzo rispetto ai suoi predecessori che, a differenza del Wayne di Affleck, hanno come controparte un overpower come Superman.
Si potrebbe discutere a lungo su pregi e difetti di questa pellicola: senza alcun dubbio visivamente è forse una tra le più spettacolari di tutti i tempi, sia per quantità e qualità dei dettagli in movimento, sia per epicità degli scontri (se non fosse altro per il confronto sotto la pioggia tra i due supereroi davvero coinvolgente), sia per le ambizioni che si propone (e che vince in buona parte). Non è stato infatti cosa da poco mettere insieme due eroi così carismatici, capaci di catalizzare tutto un film su di sé e renderli credibili non tanto da soli (o, meglio, non solo presi da soli), quanto come binomio in contrasto all’inizio, alleati come è giusto che sia, più avanti. Dovendo però contrastare la Marvel nel campo nella quale è sicuramente più forte (parlo dei crossover), questo film doveva anche recuperare terreno da un punto di vista corale, mostrando che anche l’approccio più drammatico e serioso della DC, anche i supereroi più simili a dei di quanto non siano uomini della controparte fossero in grado di coesistere nello stesso universo, collaborando, contrastandosi, interagendo in modo credibile.
Senza dubbio in questo DC ha vinto sul serio: Superman acquisisce umanità e spessore rispetto ad un Men of Steel in cui, a parere di chi scrive, era sottile e mal strutturato come dialoghi, come presenza sullo schermo e come capacità di instaurare un filo col lo spettatore. Qui, invece, assume sembianze a tratti più eteree e divine, per come ci siamo detti, ma anche più umane e realistiche. La wonderwoman di Gal Galod brilla di luce propria, nonostante il ruolo marginale rispetto agli altri due super protagonisti e riesce ad affermarsi con originalità e presenza fisica sia da “umana” che da immortale. Sagace, intrigante, davvero buona la sua interpretazione. Sicuramente, però, chi ha vinto su tutti i fronti, a dispetto delle aspettative tutt’altro che rosee è stato Ben Affleck che ha risposto allo scetticismo totale della rete all’annuncio del suo coinvolgimento con una performance convincente e distaccata dai suoi predecessori più illustri (il burtoniano Keaton e il nolaniano Bale). Rabbia, frustrazione, intelligenza, implacabile determinazione sono solo alcuni degli aggettivi che connotano il batman snyderiano. E’ un investigatore attento, un miliardario disilluso e distaccato, un giustiziere così terrificante da lasciare persino chi salva atterrito.
Lo scontro finale, infine, è travolgente, un qualcosa che non si era mai visto in un film in termini di azione e soprattutto di villan, non tanto per la creatura, quanto per la saturazione di effetti dello schermo, una gestione del movimento più propria del fumetto che non del mondo del cinema, ennesimo azzardo/sfida che Zack Snyder affronta da vincitore.
Cosa, però, non ha funzionato? Sicuramente il ritmo: ancora una volta Snyder pecca nell’alchimia di pause e azione, di dramma e leggerezza. Dopo un prologo ed un avvio davvero coinvolgente, il film si arena in una serie infinita di sogni, scene frammentate e tempi lunghi volti a creare background, ma che, in definitiva, nel migliore dei casi stancano, nel peggiore persino annoiano. A questo di aggiungono numerosi buchi nelal storia che saranno riempiti nella versione estesa già annunciata che oltre ad reintrodurre le scene più cruente, rimosse dalla versione da sala, si ripropone proprio di completare una storia in motli punti poco chiara. Purtroppo non si può non commentare negativamente questa scelta: a differenza della trilogia de “Il signore degli anelli” che è l’esempio più importante di film già lunghi, ulteriormente integrati e completati da versioni estese, qui non si tratta di scene che migliorano l’esperienza già esaustiva del film uscito al cinema, ma sicuramente si tratterà di scene che punteranno a contribuire alla storia principale (una per tutti la scena finale di lex che lascia davvero perplessi…).
Poco plausibile anche la presentazione degli altri eroi che vedremo nella Justice League. Un po’ forzata, anche se necessaria, non avendo il tempo di film spin-off come accaduto per la Marvel.
In conclusione Batman V Superman: dawn of justice è un buon film per gli amanti del genere, non leggero come i film Marvel e, sicuramente, meno gradevole di questi ultimi non avendo umorismo, ma travolgendo lo spettatore con il peso degli eventi. Come, però, già la trilogia di Nolan e l’Uomo d’acciaio di Snyder, visivamente è sicuramente superiore e ha un approccio completamente differente ed impegnato. Un film drammatico di supereroi. Il confronto tra Batman e Superman è spettacolare, seppure troppo breve e lo scontro finale è davvero superbo. Un errore a mio avviso gravissimo è stato aver svelato praticamente tutto nei trailer, teaser, spot tv, merchandising ecc. La necessità di generare hype per timore di non avere il seguito necessario ed evitare il disastro al botteghino ha privato lo spettatore più esigente dei numerosi colpi di scena che, senza dubbio, avrebbero fatto parlare di loro, in primis sicuramente la presenza di Wonder Woman così come il villan e molto altro ancora.
Non ci resta che attendere il prossimo cinecomic DC per vedere se l’impronta davvero promettente di questo colossal troverà conferme anche in seguito.